Il Liceo Scientifico “E. Medi” di Barcellona P.G., nato oltre mezzo secolo fa come sezione staccata del locale più antico Liceo Classico, dopo aver conquistato l’autonomia, ha fatto registrare una crescita costante nel numero degli alunni frequentanti, fino a diventare il più grosso degli istituti superiori dell’intero territorio. Ciò grazie alla scelta dei giovani verso un indirizzo di studi ritenuto più consono ai tempi e anche alla qualità dell’offerta formativa e delle opzioni via via introdotte per l’impegno di docenti e dirigenti.
Ciononostante la classe politica che ha governato la città, con varie colorazioni e con una sostanziale continuità, non è stata capace – o non ha voluto – mettere in atto le iniziative opportune per indurre la Provincia Regionale di Messina – ora in via di smobilitazione per far posto ad aggregati dei Comuni su base consortile – a dotare questa importante Scuola di un edificio che ospitasse dignitosamente le scolaresche, distribuite in locali di affitto, inidonei e costosi per l’erario. L’attuale Commissario che regge la Provincia ha di recente annunziato la decisione di trasferire, previ lavori di riadattamento, il Liceo Scientifico di Barcellona P.G. nei locali del Palazzo della Cultura di Via Sant’Andrea, di proprietà della stessa Provincia.
Contro tale decisione – peraltro non ancora tradottasi in atto – si registra, a quanto riferito dalla stampa, una levata di scudi da parte di ambienti e persone del cosiddetto ceto culturale cittadino, che chiedono, tramite una petizione, di trovare per il Liceo Scientifico un’altra soluzione, non specificata, in modo da mantenere l’originaria destinazione del Palacultura.
Il Centro Studi “Nino Pino Balotta” , opponendosi nettamente a tale iniziativa, fa rilevare che essa tende sostanzialmente a protrarre lo stato delle cose, perpetuando l’insopportabile dispendio di denaro pubblico e lasciando una Scuola prestigiosa nello stato di precarietà in cui da sempre si trova. Non c’è bisogno di evidenziare che cultura significa innanzitutto scuola e che pertanto alla scuola bisogna riservare assoluta priorità nell’uso delle risorse disponibili.
Sarebbe infine il caso di conoscere sulla questione il parere dell’Amministrazione Comunale, che sarebbe bene rompesse il silenzio osservato su tutte le situazioni importanti e vitali da noi segnalate. La città è ancora in attesa di sapere, restando in argomento, che cosa il Sindaco e la Giunta intendono fare per quanto riguarda il futuro della Biblioteca Comunale, a rischio a causa della ben nota vicenda dell’eredità “Di Giovanni”.
Per quanto riguarda le attività delle varie associazioni culturali – conferenze, dibattiti e altro – , non mancano certo sale di proprietà comunale da mettere a disposizione per le varie, occasionali iniziative, così come vanno riconsiderate le varie concessioni in comodato gratuito permanente ad associazioni, non solo “no profit”, quando ci sono ben altri bisogni in settori come la scuola.
Il Direttore
Prof. Antonio Catalfamo