La questione abitativa ha già assunto nella nostra città e nel resto del Paese un carattere di urgenza. Gli sfratti per morosità incolpevole, solo nella provincia di Messina nel 2013 sono stati
400, di cui, 183 sono le richieste di sfratto e 134 le esecuzioni. Tante famiglie, le cui condizioni economiche si sono aggravate dall’impennata soprattutto della disoccupazione, rischiano di finire per strada se non si adottano misure strutturali che affrontino alla radice il dramma della precarietà abitativa. Il 14 e il 15 Gennaio 2015 due famiglie, a cui è stato notificato l’ennesimo sfratto esecutivo forzato, finiranno in mezzo alla strada, senza alcuna tutela. Una di queste è una famiglia alluvionata di Altolia, composta da 6 persone tra cui due malati (di cui uno in dialisi) e un anziana. L’altra invece è una famiglia Rom, una di quelle famiglie sgomberate dal campo rom qualche anno fa. Ma diversamente delle altre famiglie,che sono state inserite in un progetto di Autocostruzione in un villaggio della città di Messina, la famiglia M., nonostante la presenza di una bambina disabile nel nucleo familiare, non è rientrata. Invece è stata vittima di una speculazione tra Privato ed Ente Religioso. Ricordiamo inoltre che la famiglia M. a novembre del 2013 è riuscita ad entrare in graduatoria per l’ottenimento di una casa popolare, attualmente si trova al numero 47 dell’attuale graduatoria ufficiale. Pertanto una casa ce l’avrebbero di diritto , e certamente nessuno è responsabile dei ritardi, se non il Comune stess .
Poi c’è Elio che 3 anni fa ha perso la casa, e da diverso tempo è costretto vivere in una cabina elettrica. Ma c’è anche il Sig. Giuseppe che se il 15 ottobre siamo riusciti a rinviare lo sfratto , al prossimo, esecutivo forzato non ci vuole arrivare .Essendo beneficiario dell’art.6 comma 5 della legge 124/13 morosità incolpevole è in attesa di usufruire dell’accompagnamento sociale .
Sollecitiamo l’Amministrazione Accorinti a darci delle risposte in merito .
Ci sono infinità di soluzioni per risolvere l’emergenza abitativa , e non certamente quella di alienare il patrimonio pubblico dismesso .
Chiediamo al Comune di Messina di richiedere con insistenza l’ utilizzo dei fondi ex-Gescal in giacenza alla Regione Sicilia , fondi che ammontano alla modica cifra 254,537,893,57 milioni di euro.
Questi fondi avrebbero l’utilità di rilanciare l’edilizia residenziale pubblica senza l’intervento delle solite imprese private e cooperative pronte a speculare sulle spalle dei cittadini.
Autorecupero di edifici pubblici sfitti e quelli abbandonato dei privati per lo sviluppo delle case popolari e Autocostruzione degli alloggi pubblici da parte di chi li abita dandoli per necessità a costo zero per l’amministrazione, scalando poi le spese dagli affitti. Incentivare l’autocostruzione usando stabili come fabbriche, caserme e capannoni per ricavarne alloggi per l’emergenza abitativa.
Per queste e per altre motivazioni ancora, Asia Usb ha chiesto in data 5 Gennaio 2015 una convocazione urgentissima di un tavolo tecnico con Sindaco, Assessore per le politiche della casa, Assessore ai servizi sociali, Dirigenti al ramo e parti sociali.
Vi ricordo inoltre Assemblea popolare Venerdi 09 Gennaio alle 17.00 a Piazza S. Francesco , via Marco Polo – Contesse La mobilitazione dell’11 Dicembre 2014 degli inquilini ha costretto il Ministro Lupi a congelare il Decreto sulla messa in vendita all’asta del patrimonio degli alloggi popolari .
Si tratta di una vittoria molto importante ma non dobbiamo illuderci che l’attuale governo rinunci tanto facilmente al suo progetto. L’obiettivo di vendere le case popolari con criteri privatistici resta tuttora sul tappeto.
Come ultimo regalo di Capodanno il Governo Renzi /Lupi ha la sparizione durante l’approvazione del “Milleproroghe” il blocco degli sfratti per finita locazione riguardanti le categoria piu’ povere, questo nonostante fossero stati approvati alla Camera ordini del giorno che estendevano questa proroga anche agli sfratti per morosità incolpevole. Così da inizio gennaio 2015 rischiano di finire in strada altre decine di migliaia di inquilini (almeno 30.000) che si andranno ad aggiungere alle centinaia di migliaia di esecuzioni già richieste per gli sfratti per morosità .
Per tanto Asia Usb Messina invita tutto l’inquilinato a continuare la battaglia contro le dismissioni del patrimonio pubblico, contro il degrado e l’abbandono delle case popolari, per la tutela di tutti gli inquilini, per la cancellazione dell’art. 5 L. 80/2014 e per il finanziamento di un nuovo piano nazionale di edilizia residenziale pubblica. Solo la costruzione di una mobilitazione permanente e la crescita di una rete organizzata degli inquilini può impedire nuove speculazioni sulle nostre vite.
Coordinamento Provinciale ASIA USB Messina