di Emilio Fragale
Il prudente PD di Messina mantiene un elegante silenzio. Che il silenzio non sia indegno ma ingegno? Eppure due paragrafi dovrebbero ricevere sollecita compiuta espressione di pensiero. E’ chiedere troppo da parte un tesserato anno 2013? Paragrafo primo. Dopo mesi e mesi si sono costituiti gli organismi dirigenziali in cui tutte le componenti sono rappresentate. Possiamo riferire di cosa si stanno occupando, quale la materia trattata, quali gli argomenti posti all’ordine del giorno? Sono state tracciate le tappe della salvifica (o almeno epifanica) conferenza programmatica? Ci troviamo innanzi a Segreteria con pieni poteri o sostanzialmente commissariata da veti incrociati e attese precongressuali? Nessuno commenta l’esito dei ricorsi elettorali? Nessuno da pubblicamente una pacca sulla spalla a Felice Calabro’ dopo averlo fatto illudere? Era corretto o no suggerire sin da subito una valutazione diversa e "risparmiare" una freccia all’arco mettendoci tutti in discussione sul perché di una sconfitta (non di Felice ma dei partiti), sancita clamorosamente al secondo turno, contro una demagogia imperante? Dopo la sconfitta del 2008 e di quella del 2013 come siamo cambiati se siamo cambiati?
In particolare, adesso, non sembra opportuno "rispondere" sollecitamente alla "apertura" del Sindaco Accorinti? E’ lecito manifestare una posizione chiaramente indicando una linea, un percorso, un itinerario di partito a cui i consiglieri comunali – fermo il discernimento del rappresentante istituzionale – possono fare riferimento?
E … prima ancora di esternare la fiducia o meno da accordare ad Accorinti appare o no doveroso comprendere le "ragioni" di chi convive in Comune con questa Giunta ed è chiamato nel civico consesso ad assumersi responsabilità non solo davanti alla polis? Ferma l’opposizione costruttiva a che condizione dare credito … rivendicando ascolto o partecipando al governo dei processi decisionali? Offrendo – in ogni caso – quale visione, quale competenza, quale esperienza?
Paragrafo secondo. Non dimentico, ovviamente, il problema recentemente sollevato sulla carcerazione preventiva di Francantonio Genovese. E’ tuttora giusta o ingiusta? Vi persuade o no il formarsi e il cristallizzarsi di questo giudicato cautelare? E’ esprimibile una solidarietà alla persona (prima ancora che al politico) rispetto al momento vissuto? Non è di prassi in questi casi almeno dichiarare <<rispettiamo il lavoro della Magistratura, confidando nella serenità e nella serietà dei Giudici; auspichiamo al compagno e amico Francantonio Genovese di riunirsi quanto prima ai propri cari e di potere dimostrare in seno al processo la estraneità ai fatti contestati >>? E magari aggiungere <<deprechiamo ogni forma di esacerbazione di animi, di spinta giustizialista, di affermazione di tribunale rivoluzionario o di strada o di bar, di distorsione di burocrazia giudiziaria>>?
Mi rendo conto che sarebbe eccessivo spingersi su un aspetto di merito. Infatti, tenendo anche conto delle "visite" nella procura di Palermo del Governatore Crocetta e dell’ex Assessore Scilabra, non è anomalo – ripetesi dal punto di vista politico – che il c.d. "pentolone scoperchiato" sembra rivelare un concentrato, forse … allo stato solo forse … avariato, ragù messinese (presentando prima facie tutte le altre innumerevoli salse – delle altre città e provincie della nostra Trinacria – pertinenza di ingredienti e tempi di cottura)?
Delle due l’una: o il "caso Messina" (enti, in particolare, riconducibili a Francantonio Genovese) era troppo evidente per non essere denunziato tempestivamente da funzionari e dirigenti della odierna parte offesa Regione ovvero stava nella media giudicata sostenibile contabilmente e lecita amministrativamente.
Sarebbe gradito contributo massiccio alla riflessione corale. Mi scorrono volti e viatici di molti tra amici e "avversari" interni al PD. La personale curiosità di primo acchito è orientata su:
– on. Pippo Laccoto, ex Sindaco in quel di Brolo, eletto la prima volta deputato regionale grazie alle (non dovute) dimissioni da parlamentare di Francantonio Genovese (dopo l’elezione a Sindaco);
– dott. Giacomo D’Arrigo, plenipotenziario del Primo Ministro Renzi, Direttore Generale della Agenzia Ministeriale Giovani, con lunga meritoria carriera nell’Anci favorita da battesimo e grazia ricevuta (sino alla cresima) in via Primo Settembre;
– on. Filippo Panarello, "sottoscrittore" dei precedenti patti congressuali provinciali (quello – il penultimo – del 75% alla maggioranza ex margheritina" e del 25% alla minoranza ex diessina e l’altro – l’ultimo a indagine giudiziaria in corso – del 51% all’area Genovese e del 49 % al "resto del mondo")’, già Presidente della Commissione di Studio (inchiesta) della Regione Sicilia sulla galassia della formazione professionale.
E che c…o!