Ogni volta che un potenziale aggressore minaccia il nostro organismo i gendarmi del sistema immunitario si attivano per difenderci. Succede con batteri, virus, parassiti. E una volta portate a termine l’azione, ritorna la quiete e con essa la guarigione. Non è purtroppo così quando si tratta di subire la mala amministrazione nella Cosa pubblica. Perché non c’è gendarme che tenga, anzi viene spesso spianata la strada al tumore favorendone lo sviluppo fino alla metastasi. E’ quel che accade fin troppo spesso nei Palazzi messinesi, che sembrano avere particolare predisposizione a esporsi a infiltrazioni mafiose e di corruzione. La patologia è frutto di continui convegni, dibattiti, di medaglie appuntate al petto di questo o quel ricercatore, ma alla fine tutti convengono che il malato non è così grave come si vorrebbe far credere e che si tratta di una risorsa, magari immorale, ma pur sempre una risorsa, dell’eco sistema in cui si vive. Ci chiediamo e vi chiediamo: il programma di Renato Accorinti non era basato su Concertazione, Sintesi e Competenze? Alcuni nodi si sono sciolti ma il caso Messina è ancora aperto.