Si apprende che il Senato Accademico dell’Università di Messina ha deliberato il calendario delle azioni che porteranno, entro il 20 maggio dell’anno corrente, alla soppressione del 43% degli attuali dipartimenti. Quanto sta avvenendo è la logica conclusione delle variazioni apportate allo Statuto lo scorso anno, variazioni di cui non vi è traccia alcuna nel programma elettorale del Rettore – e contro le quali ANDU, CIPUR, CONPASS e Rete29Aprile si sono opposte nei rari momenti di dialogo istituzionale concessi.
ANDU, CIPUR, ConPass e Rete29Aprile osservano come il "terremoto dipartimentale" non sia accompagnato da un adeguato dibattito all’interno della Comunità Accademica: sono e rimangono imperscrutabili le ragioni e i motivi di una così drastica rimodulazione che costringerà centinaia di Docenti a modificare, ob torto collo, il proprio posizionamento didattico, scientifico e umano in seno all’Ateneo. ANDU, CIPUR, ConPass e Rete29Aprile, nel dichiarare la propria delusione per la disattenzione dell’Amministrazione ai processi di coinvolgimento e partecipazione democratica, auspicano una decisa inversione di tendenza, in favore di dinamiche che possano, anzi debbano, incentivare e non svilire, il sentimento di appartenenza e di identità dei Docenti messinesi. Pertanto chiedono all’Amministrazione universitaria che si apra una fase costituente che possa democraticamente ridefinire gli assetti statutari dell’Università di Messina, sulla base della costituzione di una una Assemblea/Commissione liberamente eletta a suffragio universale. Solo attraverso un percorso di condivisione democratica si può sperare di riportare l’Ateneo di Messina agli antichi splendori.
ANDU – CIPUR – Rete29Aprile – ConPass