EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani, e alcuni difensori dei diritti umani liguri chiedono alle istituzioni intestatarie di agire con urgenza affinché i diritti dei poveri che vivono a Chiavari (GE), costretti alla questua a causa dell’indigenza e dell’esclusione sociale, non vengano sottoposti a persecuzione. Ricordiamo che la Costituzione italiana e le Carte internazionali sui diritti umani tutelano gli esseri umani in difficoltà sociale e prevedono che essi ricevano un sostegno economico – e/o un lavoro – nonché un alloggio, condizioni essenziali perché posano vedere garantite le proprie condizioni di salute e sicurezza, mentre in nessun modo può essere inibita l’attività della questua finalizzata alla sopravvivenza. Ricordiamo inoltre che le istituzioni che violano i diritti di chi è costretto alla questua sono soggette a provvedimenti giuridici, come dimostrano il caso del Comune di Padova, che nel 2014 ha minacciato multe, fermi, fotosegnalazioni contro i mendicanti e altri casi analoghi. A Chiavari, secondo la stampa locale, le istituzioni sono andate addirittura al di là delle minacce, firmando un’ordinanza nei confrionti dei poveri che sopravvivono con la questua, ordinanza che prevede pene vanno da un minimo di 50 a un massimo di 300 euro cui si aggiungono la confisca amministrativa del denaro raccolto con l’elemosina e di eventuali attrezzature impiegate nell’attività. Vietato anche, secondo i media, l’accattonaggio non molesto o minaccioso nei pressi delle intersezioni stradali e i parcheggi pubblici, mercati o in prossimità di stazione, ospedale, luoghi di culto, cimitero, esercizi commerciali, uffici pubblici, istituti bancari, nonché delle sedi delle istituzioni preposte al soccorso ed alla sicurezza pubblica; sulle fermate dei mezzi di trasporto pubblico di linea e non di linea. Vietato anche l’accattonaggio con animali. Nonostante si tratti di provvedimenti che si pongono contro la Costituzione e le Carte che tutelano i diritti fondamentali della persona, pare che il provvedimento, immediatamente esecutivo, resterà in vigore fino al permanere della cosiddetta "situazione di emergenza" e comunque non oltre 12 mesi.
Rammentiamo alle istituzioni chiavaresi e a quelle intestatarie che in tempi oscuri, da cui tutti i democratici dovrebbero allontanarsi, furono i seguaci del partito nazionalsocialista a colpire con provvedimenti inumani i mendicanti. Per esempio, prima delle Olimpiadi di Berlino del 1936, i nazionalsocialisti allontanarono i mendicanti dal centro di Berlino e dalle zone in cui vi erano impianti sportivi olimpici, costringendoli fare la questua in periferia e prevalentemente nel quartiere Marzahn. Tuttavia, in virtù delle leggi che tutelavano gli individui indigenti, neppure i discepoli di Hitler istituirono multe o altre pene contro i questuanti. Ricordiamo inoltre che i nazisti, per giustificare agli occhi del popolo le misure ostili ai mendicanti, propagandarono calunnie che criminalizzavano i poveri costretti all’elemosina. Siamo certi che l’ordinanza di Chiavari sia frutto della non conoscenza da parte delle istituzioni locali delle leggi che tutelano gli individui costretti alla questua a causa della loro indigenza e chiediamo che l’ordinanza sia immediatamente ritirata.
In attesa di una risposta umana, costituzionale e solidale con i poveri, porgiamo distinti saluti.
Roberto Malini, Daniela Malini – EveryOne Group