PD – Leopolda Sicula

di Emilio Fragale

Sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo p.v. è stata convocata a Palermo la prima "leopolda sicula". Probabilmente non ho molto da condividere con l’on. sotto-segretario Faraone, promotore dell’appuntamento. Non ho, in verità, nulla da condividere non con le persone vicine a Matteo Renzi ma con ogni espressione di renzismo. Tuttavia, l’occasione mi sembra interessante, utile, lodevole per il PD e per la Sicilia. Su internet troverete il dettaglio dell’esaustivo programma di Siciliaduepuntozero. Ho deciso di partecipare e di intervenire. Vi sono diversi tavoli di discussione e assemblee. Ho optato, per offrire un contributo, al tema turismo e cultura, rispettando il limite dei 4000 caratteri. La riflessione che introduce l’evento procede dall’"adesso" del Presidente del Consiglio.Il richiamo alla suggestione comunicativa dell’"adesso" di Renzi non mi sembra denso dal punto di vista valoriale nè come l’"hic et nunc" della famosa locuzione latina adottata dal filosofo tedesco Ernst Jünger come motto del "Ribelle", uomo d’azione, libera e indipendente, che si ispira alle fonti della moralità non ancora disperse nei canali delle istituzioni nè come il "se non ora quando", titolo di un romanzo di Primo Levi, preso a prestito nelle battaglie di genere per le pari opportunità. Temo, piuttosto, un suadente invito e a una ilare promessa "al tutto e al subito". I timori posso essere scongiurati. Senza serietà (che implica prudenza, che implica coraggio) siamo condannati a perenne arrestarsi (fors’anche) arretrare senza una speranza che sfiori la soglia della utopia. A cosa serve l’utopia si domandava Eduardo Hughes Galeano: "Lei è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare".
Comunque … bando al pregiudizio.
Questo il testo inviato per iscritto agli organizzatori:
<<Condivido lo spirito della iniziativa, meno il titolo. In un rapporto Censis si lancia l’allarme del «presentismo» con "con uno scarso senso della storia e senza visione del futuro". Il nostro futuro non è il nostro presente. La stessa Siciliaduepuntozero sarebbe già superata. Rammento il geniale scambio di battute sul potere dell’adesso fra Lord Casco e il colonnello Nunziatella in «Balle spaziali» di Mel Brooks: «Che è successo al prima?» «È passato».
«Quando?». «Adesso. Siamo all’adesso, adesso». «Torniamo al prima!».
«Non possiamo». «Perché?». «Perché l’abbiamo superato!». «Quando?».
«Adesso!». Il nostro domani è’ solo minacciato dalla mancanza di merito e memoria. Milan Kundera ci insegna che <<la lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio». Bisogna essere consapevoli che le istanze che ricevono risposta nel mondo del web sono diretta conseguenza dei limiti presenti nel mondo reale. Nel blog due punto zero, si è consapevoli della ricchezza della connessione ma anche della aridità di una connessione fine a se stessa. Si afferma che la velocità della comunicazione ancora <<non esprime cambiamenti “reali” come una diversa redistribuzione sociale della ricchezza o del lavoro>>. La premessa non è polemica. Rappresenta il motivo della presenza a una iniziativa che reputo lodevole perché il metodo è convincente. Dare corso operativo ad analisi profonda è responsabile. Ne sono stato sempre stato convinto. Da ex D.G. del Comune di Messina, ritengo un vanto aver promosso il Primo Forum Civico articolato in assemblee e tavoli tematici preordinati a dare senso partecipativo e inclusivo al redigendo piano strategico. "Mi piace", pertanto, questa occasione di confronto che rifugge dai "meri esercizi di immaginazione". E’ soprattutto in materia di crescita e lavoro che bisogna intervenire. Balza agli occhi, tra i tanti settori disciplinari possibili, un dato paradossale … per la nostra terra. <<In Sicilia, l’industria della cultura rende 2,4 miliardi di euro, solo il 3,4 per cento della ricchezza totale a fronte di un business che in Italia rende 74 miliardi di euro. L’isola è tra le ultime nella propensione a esportare eventi made in Sicily: è ferma allo 0,4%. Sono alcuni dati del Rapporto 2014 elaborato dalla fondazione Symbola e Unioncamere e presentato a giugno 2014 alla Camera di Commercio di Palermo. Su 443.458 imprese che in Italia fanno parte del sistema produttivo cultura, dalle agenzie di eventi alle imprese di moda e design, dai musei ed emeroteche private alle agenzie di spettacolo, 26.828 sono siciliane e danno lavoro a circa 61 mila persone, circa il 4,2 % del totale degli occupati nell’Isola>>. Allora occorre un "progetto" che ha come scopo non solo la valorizzazione del giacimento di bellezza, natura e cultura e la commercializzazione dell’offerta turistica ma anche il miglioramento dello stato economico e sociale del territorio. Ovviamente, la questione interseca il punto nodale su logistica, infrastrutture, trasporti. Messina, tra deficit di continuità territoriale, ponte "sospeso", aeroporto su sponda altra, lo sa bene. Ma per stare in tema dentro una idea di "innovazione" pongo qui altra provocazione. Si intravede non solo un turismo 4.0 (inconciliabile con P.A. e Istituzioni che sottovalutano i social media, con siti internet poco fruibili, con inadeguati "operatori") ma addirittura di turismo 6.0 … in cui la "storia non la si vuole raccontare ma anticipare". Sinora, tutti gli "sforzi" dei governi regionali sono stati inconcludenti (se non fallimentari). Una Sicilia protagonista nella piattaforma globale definita "ecosistema" in cui convivono amministrazioni, imprese, cittadini e turisti … ecco la proposta-provocazione da declinare tecnicamente coinvolgendo in trasparenza le migliori intelligenze mondiali. Grazie>>.