Il liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci parla di “risparmi e azioni positive” sostenendo che, dai 61 mila euro del primo anno, ora il suo “compenso è stato ridotto a 36 mila euro lordi, uno degli stipendi più bassi che riconosce l’azienda, seppure per l’incarico con le maggiori responsabilità”.
Supportato dall’Assessore Daniele Ialacqua, che, a quanto pare, preoccupato per la riduzione dello stipendio del liquidatore ha “richiesto il parere dell’avvocatura comunale per accertare che questa norma debba essere applicata anche in questo caso, considerato che si tratta di un’azienda partecipata in liquidazione, il Ciacci non avrà più anche i rimborsi extra per vitto e alloggio, ma gli saranno riconosciute solo le spese viaggio.
“E’ incredibile la giocosa disinvoltura con la quale la Giunta Comunale affronta questioni vitali per la città di Messina, afferma Francesco Napoli, segretario cittadino del Partito Comunista d’Italia. Quello di cui si parla è stabilito dalla Legge Regionale n.7 del 2011 che prevede la riduzione dei compensi degli amministratori del 40%, dovendosi attestare al 42% di quello del Sindaco”.
“Significa che sinora, il liquidatore di Messinambiente, ha percepito emolumenti in difformità alla legge? Ci sarà la restituzione delle somme? Perché l’assessore Ialacqua chiede solo ora chiarimenti sulla normativa e non lo ha fatto prima della stipula del contratto? L’ amministratore, conclude il segretario comunista, oltre a richiedere il parere dell’Avvocatura, nell’Interesse dei Messinesi, informi la Corte Dei Conti o si dimetta!”