La proposta dell’Anci (associazione nazionale comuni d’Italia) della cosiddetta airport tax per compensare i maggiori introiti comunali da parte dello Stato, sta affascinando più di qualcuno -Sindaco fiorentino in testa- che, per l’occasione, si potrebbe dire che straparla.
Il Nardella Dario, non pago di dover allineare la città da lui amministrata alle aliquote massime del 16% per la Rc-auto, dopo anni di medaglia al petto per aver applicato solo il 10,5%, si è dispiegato in un elogio della probabile nuova tassa aeroportuale. Il fatto che graverebbe solo sui vettori aerei e non sui singoli contribuenti residenti della sua città, non significherebbe un aumento di tasse per i contribuenti. Non solo, ma il fatto che la decisione sull’applicazione sia appannaggio delle singole amministrazioni, sarebbe una valorizzazione dell’autonomia impositiva dei Comuni. Infine, il Nardella dice chè è come la tassa di soggiorno, i residenti non la dovranno pagare Non sappiamo se il Sindaco gigliato “ci fa o ci è”. Il fatto che sia lui, persona autorevole e di buona eredità, ad esprimere certe cose, non ci sembra che renda queste ultime d’oro (o indorate per bene). Sembra che il Nardella sia convinto che i vettori aerei che dovrebbero pagare questa tassa, siano associazioni benefiche senza scopo di lucro e, come il nostro Sindaco creda che avvenga per il carburante, ad ogni aumento se ne fanno carico riducendo i loro guadagni. Non ce ne voglia, signor Sindaco, ma noi nei ragionamenti amministrativi siamo mossi più dal famoso 2+2 che non dall’afflato e dai modi e dai tempi di pronuncia degli stessi. Così come avviene per la tassa di soggiorno per chi va in albergo (chi paga di più il proprio albergo, spende di meno proprio lì dove è ubicato quell’albergo), crediamo che l’”impuesto de aeropuerto” (perchè in inglese e non in spagnolo?) graverà anche sui fiorentini. La PincoPallo Airlines pagherà più tasse? Chi pagherà di piu’? Fiorentini e non che si imbarcheranno o atterreranno all’Amerigo Vespucci in quel di Peretola!!! Siano sfascisti? Si’, se si tratta di sfasciare le esultanze del Nardella e dell’Anci. A noi piace dare e dire “pane al pane” e “vino al vino”, senza usare la vasellina delle parole e dell’autorevolezza di chi le pronuncia. E tutto questo, non perche’ siamo contrari agli aumenti necessari e giustificati delle tasse a fronte di tagli e non-sprechi, ma solo perche’ non ci piace essere presi in giro: è questo, a nostro avviso, un importante e determinante metodo di amministrazione della cosa pubblica. Oppure, signor Sindaco, lei e’ un illuso e noi non abbiamo capito niente del mondo.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc