ASP Messina: FPCGIL chiede la rimozione dall’incarico del Capo Dipartimento Riabilitazione

Bollino rosso della FPCGIL al piano di riorganizzazione delineato dal capo Dipartimento Riabilitazione dell’Asp Giuseppe Quattrocchi e anticipato dallo stesso agli organi di stampa. Una ipotesi di riorganizzazione tesa ad annullare la riabilitazione pubblica nella città di Messina a favore dei soggetti privati. Secondo quanto sostenuto dallo stesso Quattrocchi – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Antonio Trino Coordinatore provinciale sanità- in città dovrebbe continuare ad operare le nove strutture private ed eliminare il servizio pubblico offerto dal Mandalari, senza tenere conto delle liste di attesa nella nostra città. Ci chiediamo siano le reali motivazioni che spingono stanno alla base di questa sciagurata decisione che va ad incrementare i privati, penalizzando il servizio pubblico . Il dirigente , infatti , dichiara di voler dirottare gran parte dei 28 terapisti nei centri della provincia in quanto l’ASP non è in grado di dare risposte sufficienti. Di fatto, il dott. Quattrocchi ammette che il servizio da lui diretto non è in grado dare risposte adeguate . Simili affermazioni dovrebbero spingere il Direttore Generale dell’ASP Gaetano Sirna a rimuovere dall’incarico il dott. Quattrocchi. Il dirigente remunerato con soldi pubblici dovrebbe organizzare ed efficentare il servizio e non smantellarlo come se fosse, un commissario liquidatore!
La FPCGIL contesta i trasferimenti illegittimi posti in essere dal dott. Quattrocchi, il quale tenta di mascherare con provvedimenti d’urgenza motivazioni probabilmente occulte che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti dall’autorità competente,in quanto la FPCGIL ha già conferito mandato ai propri legali e non esclude la trasmissione di tutta la documentazione alla Procura della Corte dei Conti. . Non comprendiamo, infatti come possa essere giustificato il trasferimento di 2 unità da Messina a S. Teodoro ( 200 Km, al giorno con annesse spese a carico delle casse pubbliche) dove è già presente una unità, vista la potenziale richiesta che potrebbe scaturire da una comunità di circa 1000 abitanti. E’ evidente, infatti, l’incongruenza nel rapporto Terapista/N. Abitanti. Tra l’altro, non si riesce a comprendere quale ruolo abbia assunto la SSR, in quel territorio. Si preannuncia una primavera rovente e noi della FPCGIL, concludono la Segretaria Generale ed il suo Coordinatore Provinciale, non lasceremo spazi a chi pensa di privatizzare anziché organizzare i servizi pubblici e siamo pronti alla mobilitazione se si rendesse necessario.