PRECARI COMUNE MESSINA, SI ALZA LA TENSIONE SOCIALE

Da un lato si blocca ogni percorso, dall’altro si cammina a passo spedito per costruire una Multiservizi che sembra ancora un contenitore troppo disomogeneo. Ma a preoccupare la Cisl Funzione Pubblica con il coordinamento dei precari e la segreteria aziendale, considerate le imminenti scadenze, è piuttosto il ritardo nella convocazione del tavolo tecnico sulla stabilizzazione dei precari comunali.
“La società Multiservizi – dichiara la coordinatrice dei precari Gabriella Giannetto e il segretario aziendale Rosario Contestabile – se pur condivisa per una migliore e organica gestione, non può pensare di far confluire tutto e tutti a prescindere, senza avere contezza di quali determinazioni si intendono assumere. Servono percorsi e normative a supporto”.
“Pur apprezzando la volontà di incrementare i bassi livelli occupazionali della città – dichiara il segretario generale della Cisl Fp, Calogero Emanuele – riteniamo non più rinviabile l’attivazione delle procedure di stabilizzazione dei precari storici per i quali, nonostante la propaganda regionale, non si è ancora arrivati a definire la questione”.
La Federazione del Pubblico Impiego della Cisl registra un preoccupante aumento della tensione sociale che a breve potrebbe degenerare in considerazione anche e soprattutto della fase di stallo delle procedure. A livello regionale, infatti, è stata già proclamata la mobilitazione di tutto il precariato della pubblica amministrazione.
La Cisl Fp chiede quindi all’Amministrazione Comunale di Messina di convocare immediatamente il tavolo tecnico sui precari ritenendo pericolosi ulteriori ritardi. “È necessario presentarsi con proposte concrete e immediatamente operative, per dare risposte alla folta platea di precari dell’Ente che in molti casi gestiscono interamente una moltitudine di servizi. Bisogna rendersi conto che la vertenza è diventata insostenibile e oggi viene vanificato ciò che in questi anni è stato fatto per i precari del Comune di Messina, a causa dei tanti ‘se’ e ‘ma’ che vengono utilizzati da funzionari, esperti e consigliori”.