Amministrazione accorinti vuole evitare che si creino villaggi fantasma

In merito a recenti dichiarazioni relative l’acquisizione al patrimonio comunale delle case danneggiate dagli eventi alluvionali del 2009, la Giunta comunale ha diramato la seguente nota:

“Le affermazioni di alcuni esponenti politici in merito a una presunta "fumata nera" dell’amministrazione comunale relativamente all’acquisizione al patrimonio delle ventotto case private danneggiate dagli eventi alluvionali del 2009 non risponde assolutamente al vero ed è facilmente smentita dai fatti. Un’ordinanza nazionale di protezione civile, come è noto, prevede l’obbligo di acquisizione al patrimonio, condizione per permettere agli aventi diritto di accedere all’erogazione dell’atteso contributo di delocalizzazione. E’ questo il problema che si sta affrontando e la proposta di delibera di consiglio, firmata proprio il 5 maggio dall’assessore Pino, munita di tutti i pareri richiesti, va proprio in quella direzione.

Adesso è il consiglio comunale che ha il compito di deliberare e sbloccare così finalmente l’atteso contributo per le famiglie.

Il tentativo di addossare al comune di Messina responsabilità che non può avere va assolutamente respinto. Bisognerebbe invece capire perché, al momento di definire le priorità nella spesa degli oltre 200 milioni di euro stanziati, insieme alla previsione di realizzazione di grandi e certamente necessarie opere di difesa del suolo, non si è pensato di prevedere anche le piccole ma indispensabili opere di urbanizzazione necessarie a dare una nuova vita ai villaggi colpiti. Quale progetto è stato pensato per le aree rosse? Davvero qualcuno può immaginare che il futuro di queste aree, per sempre inabitabili, sia quello di recintarle e lasciarle all’abbandono, in attesa che crollino colpite dal tempo? Vogliamo davvero creare dei villaggi fantasma nella nostra città? Non sarebbe stato più semplice stanziare una piccolissima parte del budget disponibile per effettuare le demolizioni dando una nuova vita a questi spazi, creando, a esempio, parchi e piazze?

Nella logica delle "piccole opere" si inseriscono quindi le perplessità evidenziate in più sedi dalla Giunta e dal Sindaco e le relative istanze che sono state avanzate. Se si fosse pensato per tempo alla demolizione di questo patrimonio inabitabile che ci accingiamo ad acquisire avremmo gravato meno sulle casse di un Comune notoriamente con gravi difficoltà economiche e avremmo restituito ai cittadini un territorio più armonico e vivibile. Eppure ancora il tempo c’è per recuperare. Si possono impiegare utilmente i ribassi d’asta e gli impegni non spesi, motivo per cui, proprio in questi giorni, i tecnici del comune, su indicazione dell’assessore De Cola, stanno effettuando i rilievi e le relazione per quantificare i costi di demolizione degli immobili da delocalizzare e proporne la spesa conseguente al Soggetto Attuatore”.