di Emilio Fragale
Nel PD di Messina, come rappresentato nel civico consesso, il mutismo dei pesci sembra avere contaminato anche quelli che non sono nati sotto il segno cantato da Venditti. In verità, qualche parola è stata detta a proposito dell’acquario, quello comunale, con tutto il rispetto dei pesci di acqua salata che vi dimorano, in una ispirata conferenza stampa che ha sorpreso tutta la cittadinanza e tutto il Consiglio per la pregnante attualità del tema. Ci dobbiamo accontentare!? D’altronde, tutti i deputati, tutte le componenti, tutti i renziani delle più ore e tutte le lancette del quadrante, pur non celando qualche tic tac di certificazione di esistenza, hanno fatto calare il silenzio sul partito, sugli organismi, sulle iniziative da mettere in campo. Se il PD continua a essere inagibile (che significa luogo inibito alla diffusa discussione e alla compiuta elaborazione) … nonostante … ciò significa che non era "l’oste ostante" il problema.
Sapienza ha suggerito di rinviare ogni imbarazzante querelle (in atto) e ogni edificante prospettiva (in potenza) al dopo momento elettorale.
Infatti, la ritrovata armonia su Milazzo e Barcellona, grazie alla oculata regia dei Segretari provinciale e regionale, absit iniuria verbis, potrebbe generare copiosi frutti. Non si è raggiunto nessun accordo? Eppure non si direbbe. Scusate mi sono distratto ma vedrete i frutti verranno. Uhm.
Per ritornare al capoluogo … UDC e DPR, in consiglio comunale, stanno osando affermare che il PD non è soggetto politico solido, coeso, affidabile e responsabile. Lamentano ciò dopo che il capo-gruppo del PD ha confortato il giudizio espresso dal leader centrista sul fallimento della gestione Accorinti.
Si pone l’accento sul ritardo nella nomina del Presidente della Commissione Bilancio. Tuttavia, non si tratta di estrarre un/una coniglietto/a dal cilindro e non si tratta neppure di pararsi il fondo schiena da una eventuale bocciatura del deliberato c.d. Piano di Riequilibrio ma di delineare una traccia … proseguire o meno nel mandato, fare saltare o meno il banco, sfiduciare o meno Accorinti, avere o meno una alternativa seria nel programma e vincente nel cognome. E il PD che fa? Pensa che si tratta di mettere in difficoltà la Presidenza del Consiglio Comunale come se fosse negoziabile barattare il disegno della città con il disegno su qualcuno. E se anche fosse (e magari persino volesse) così … cade nel gioco di palazzo … gioco in cui sembrano iper-adeguati anche quelliarrivatidaultimo … continuando a mistificare il progetto di città con il Monopoli, il consenso con il voto, lo sviluppo della polis con la carriera di chicchessia, la classe dirigente con la camerata infra correntizia, la proposta alla comunità con il servizio di prossimità all’individuo … dimenticando che nel Paese tutti guardano al PD come l’unico vero partito che può frapporre un argine alla anarcoide demagogia di risulta. Un PD che a Messina si mostra senza pesci grossi e con diversi "pisci i brodu".