Interrogazione a risposta scritta – Pilone Torre Faro

interrogazione a risposta scritta – Pilone Torre Faro.

PREMESSO:
che il traliccio detto Pilone di Torre Faro, progettato e costruito tra il 1948 ed il 1955 dalla Società Generale Elettrica della Sicilia (SGES) e inaugurato il 15 maggio 1956, in occasione del decennale della nascita della Regione, è un’opera di grande importanza che, indipendentemente dal suo valore tecnico e di archeologia industriale, costituisce una vera attrazione di assoluta rilevanza mondiale per la sua mole architettonica, per i suoi congegni, per la sua storia, tanto da sollecitare l’interesse e la curiosità di tecnici e studiosi di tutto il mondo, divenendo uno dei simboli più significativi e conosciuti della nostra città;
che l’elettrodotto meritò il premio Aniai 1957 per la migliore realizzazione dell’ingegneria elettrotecnica italiana;
che l’elettrodotto di Torre Faro fu dismesso nell’agosto 1993, in quanto già sostituito, nel 1985, dal nuovo collegamento elettrico sottomarino, tecnologicamente più avanzato ed efficiente;
che, pur non avendo più alcuna funzione pratica, il Pilone di Torre Faro (e quello calabro di Santa Trada) transitato per accessione nei beni demaniali, su forte e decisa pressione della cittadinanza, non fu demolito, bensì, dopo accurato intervento manutentivo e di riverniciatura operato dall’Enel, acquisito in concessione, nel febbraio 2003, assieme alle aree dismesse di un vecchio cantiere navale, dal Comune di Messina che, in occasione del Grande Giubileo del 2000, provvide a dotare il Pilone di un impianto d’illuminazione artistica, con 32 fari, esaltandone la maestosità della struttura anche di notte e ottenendo così uno spettacolo molto suggestivo, visibile anche dalla sponda calabrese;
che, agli inizi del secolo, a seguito di concorso internazionale d’idee, l’Amministrazione comunale di Messina, ha individuato nella proposta “Staccando l’ombra da terra”, del gruppo Jean Pierre Buffi, Pier Paolo Balbo di Vinadio, Antonella Versaci, Sergio De Cola etc., la soluzione più idonea per la valorizzazione turistica dell’intero comprensorio (compresa la rifunzionalizzazione del Pilone) in coerenza con le previsioni urbanistiche del nuovo P.R. Di tale progetto, purtroppo, in maniera sconsiderata e irresponsabile, negli anni successivi, è stato attuato solo uno stralcio che ha raggiunto … l’ eccezionale obiettivo (!) di interdire al visitatore, per centinaia di metri, la splendida visione dello Stretto;
che, nel 2006, ne è stata consentita al pubblico, per un paio di stagioni, la visita con “la scalata” dei suoi 1.250 gradini per raggiungere la piattaforma più alta, sospesa a 225 metri di altezza sul l.m. dalla quale è stato possibile ammirare uno dei più suggestivi panorami del mondo;
che, allo scopo di consolidare la funzione di forte attrazione turistica e di consentirne una diffusa fruizione pubblica, in linea con gli obiettivi strategici assegnati all’area, era stata programmata, altresì, la realizzazione, in sostituzione dell’obsoleto montacarichi, di un efficiente ed adeguato ascensore;
CONSTATATO
che, invece, allo stato, il Pilone e l’area di pertinenza giacciono in una condizione di totale abbandono e incredibile degrado, nella assoluta inerzia del Comune e della Provincia che , pure, gestisce la Riserva Orientata di Capo Peloro, nel cui ambito insiste il Pilone;
CONSIDERATO
che gli interventi di manutenzione straordinaria eseguiti per conto dell’Enel nel lontano 2001, prima della consegna al Comune, garantivano le necessarie condizioni di sicurezza della struttura limitatamente ad un decennio (quindi fino al 2010), restando a carico del Comune l’onere dei successivi interventi di manutenzione atti a garantire la sopravvivenza della struttura stessa e la pubblica incolumità;
che nessun intervento risulta essere stato eseguito ad oggi dal Comune e che ad una attenta visione del traliccio con un comune binocolo appaiono già evidenti perniciosi attacchi di ruggine e segni di forte degrado del traliccio tali da mettere in grave rischio la sua sopravvivenza e la stessa l’incolumità pubblica;
che appare, conseguentemente, assolutamente necessario, ove sia confermata la gravità della condizione, ovviare alla predetta carenza e programmare con urgenza gli interventi adeguati alla salvaguardia della struttura che, pur non soggetta più a sopportare il pesante carico dei conduttori, è, tuttavia, sottoposta alle fortissime sollecitazioni dei violenti venti di scirocco e di maestrale;
TENUTO CONTO
del fatto che il Pilone di Torre Faro è prezioso patrimonio della città da tutelare opportunamente affrancandolo dallo attuale stato di abbandono e degrado che caratterizza, peraltro, tutta la zona circostante;
INTERROGA
Il Signor Sindaco per sapere:
1) se sono stati effettuati interventi di manutenzione di cui, in caso affermativo, si chiede di conoscere i termini;
2) in caso negativo, se sono stati previsti e finanziati o richiesti finanziamenti per i necessari interventi, precisandone i tempi di attuazione;
3) se non ritiene, nelle more, di dover disporre un urgente accertamento, da parte di tecnici competenti, delle condizioni di “salute” del Pilone anche allo scopo di calibrare responsabilmente la qualità degli interventi da finanziare e attivare;
4) se codesta Amministrazione, al fine di valorizzare e incentivare attività turistiche e consentire agli abitanti del villaggio di vivere nel decoro che meritano, ha in programma, in coerenza con le previsioni della proposta “Staccando l’ombra da terra” selezionata in occasione del Concorso internazionale, efficaci interventi di riqualificazione dell’area interessata e dell’importante struttura da recuperare e restituire sollecitamente alla fruizione pubblica.
Si attende una sollecita risposta scritta in merito.

Daniela Faranda