La decisione dell’Amministrazione comunale di impugnare la consegna delle aree ex Ente Porto è estremamente preoccupante – dichiara il presidente di Confindustria Messina, Alfredo Schipani. È impensabile che dopo la lunghissima diatriba tra Ente Porto e Autorità Portuale, si debba ora procedere a ulteriori percorsi giudiziari, senza tenere in alcun conto il superiore e urgente interesse della comunità. Con l’accordo firmato nell’aprile del 2014, e la definitiva consegna delle aree nel successivo mese di novembre, realizzata anche grazie all’impegno di Confindustria Messina, avevamo creduto che si potesse finalmente lavorare sulla definizione del Piano Regolatore Portuale e avviare una volta per tutta la riqualificazione della Falce. Dopo l’Ente Porto non possiamo subire anche l’azione del Comune, che rischia di troncare il percorso faticosamente intrapreso, e di cui non si comprende la finalità. Se la nostra Amministrazione ha una strategia di sviluppo e idee progettuali per l’Area falcata, non avrà difficoltà a condividerli con l’Autorità Portuale, nella deputata sede del Comitato. La Falce è un’area strategica, il perno su cui puntare per svoltare e rilanciare l’intera città; affidarla all’amministrazione comunale, priva di risorse finanziare utili alla poderosa opera di riqualificazione necessaria, significa abbandonare ogni progetto che possa interessarla. Pensiamo a quanto avvenuto a Reggio Calabria, dove la riqualificazione del lungomare ha fatto da volano e traino al complessivo rilancio. Di contro, è sotto gli occhi di tutti il lungomare del Ringo, che versa in stato di assoluto degrado per mancanza della necessaria manutenzione; lungomare che è stato riqualificato grazie alle risorse dell’Autorità Portuale e poi consegnato alla gestione comunale.Da decenni le ipotesi e le politiche di sviluppo per la nostra città vengono affossate da diatribe di competenze e non vorremmo che proprio in questo momento e proprio questa amministrazione chiuda l’unico varco che stava per aprirsi.