CAPO PELORO TRINCEA DELLA RIVOLUZIONE. FACCIAMO IL GIOCO DEL PERCHè?

di Roberto Gugliotta

Lo ammetto sono abbastanza poco appassionato a questa storia dei pass per Capo Peloro, perché è semplicemente una delle tante manifestazioni del conflitto di interessi che si trascina dietro la Rivoluzione di Accorinti. Se la Giunta del Comune di Messina volesse e avesse una sua autonomia dalla Lobby/Sistema basterebbe semplicemente mettere mano al piano viario senza creare zone d’ombra: risponde al vero oppure è una propaganda di quellicheceranoprima che aver creato i posteggi a Capo Peloro, dove risiedono i potenti amici del sindaco ha comportato, per la comunità, più costi che benefici? Cosa intende il sindaco per tagliare i rami secchi? Perché sul piano viario di Torre Faro non sono intervenuti prima, quando cioè si poteva discutere, razionalizzare e operare senza fretta? No, amici, i pass non sono per aiutare la città e diventare civile ma permettere ai residenti amici della rivoluzione di godersi le vacanze a Capo Peloro in tranquillità. Battute a parte, il problema è che la Giunta Accorinti non ha l’autonomia per fare una scelta di questo genere come per altre. Al Comune ognuno ha una cambiale firmata con qualcuno perché dietro a questi grandi o piccoli gruppi che dicono di volere solo il bene degli ultimi ci sono le stesse famiglie che hanno dettato le priorità in questi ultimi venticinque anni di vita amministrativa. Questo è diventato uno dei tanti strumenti per finanziare occultamente le famiglie doc della messinesità. La rivoluzione dal basso di Accorinti è rappresentata da personaggi che hanno già rovinato il panorama sociale dello Stretto. I nomi li conoscete tutti e ciononostante si fa finta che siano invisibili. Eppure basterebbe avere la fortuna di girare per Capo Peloro per imbattersi, quasi per caso, nei nuovi inciuci in circolazione. Finora gente vergine che possa denunciare questo problema senza averci nulla a che fare ancora non s’è trovata. L’inciucio c’è praticamente in tutto ciò che si sta facendo perché, con la scusa che al Consiglio comunale i numeri sono scarsi, per fare qualsiasi cosa si chiede il permesso al Sistema. Di fatto è come se continuasse a governare lui, con l’aggravante che quando le porcherie le facevano quellicheceranoprima Accorinti strillava, mentre adesso che le cose poco nobili le fa la nuova amministrazione, il Sistema non solo non strilla, ma gliele vota tutte dalla prima all’ultima, e non strilla più nessuno, e per la gente è molto più difficile accorgersi di quando viene approvata una cialtronata.