Siamo alla frutta. Peggio, alla guerra ai topi. La città è invasa dai ratti ma al Comune il sindaco preferisce far finta di nulla. Si condividano o meno le teorie apocalittiche del professor Accorinti su quanto è figa la rivoluzione buddace, un fatto mi sembra indiscutibile: a livello di associazioni di idee, siamo tutti stufi della spazzatura. E ovviamente di dover far attenzione ai topi che circolano per le strade. In grave pericolo la nostra sicurezza: chiediamo al prefetto di intervenire visto che l’Amministrazione non ci tutela. Possibile che al palazzo non ci sia nessuno pronto a mettere una pezza? Arduo sperarlo? E comunque salta agli occhi che l’immaginario di ciascuno di noi è colonizzato (devastato?) dalla mancanza di risposte da parte del sindaco. Messina è in mano a politici miopi che non riescono a inquadrare i problemi che via via diventano emergenze. Quindi, costi e sacrifici. Non va bene. Intanto i dubbi si moltiplicano: la ricerca di una via d’uscita si fa sempre più difficile e la spazzatura trionfa per strada. Per la felicità dei topi. Insomma, siamo alla resa dei conti? E davvero il sonno ad Accorinti l’hanno fatto perdere quellicheceranoprima, e non una cattiva gestione delle problematiche quotidiane? Ma scusate, queste sono domande inutili sia per il sindaco No Ponte sia per tutti i tifosi. Bisogna avere certezze, non dubbi. Usare più il punto esclamativo di quello interrogativo. Queste sono le regole del Bar Rivoluzionario Messina, dove tutti convivono, curvaroli e lobbisti, mica c’è il bar degli Ultimi. Ma siamo nella città dei buddaci dove ti educano fin da piccolo a stare dalla parte giusta, nella classe giusta che ti apre le porte giuste. Giocare, capire, non dubitare. Credere, obbedire e far finta di combattere. Cambiamo Messina dal basso. Scusate, ma i topi?