
La FPCGIL non ci sta e scrive all’Assessore Regionale alla Sanità Baldo Gucciardi per rimarcare che la pianta organica dell’ASP , bocciata da tutti i sindacati non può essere approvata dall’Assessorato. Il Direttore Generale dell’ASP- spiegano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL Guglielmo Catalioto coordinatore Medici FPCGIL e Antonio Trino coordinatore sanità – ha approntato la pianta organica senza avere effettuato una propedeutica e particolareggiata indagine epidemiologica, senza aver utilizzato le Linee d’indirizzo regionali che identificano le specialità con i parametri minimi e massimi e senza aver applicato i decreti assessoriali attinenti l’accreditamento, ma solo ed esclusivamente rispettando il limite del tetto di spesa dettato dall’assessorato. Ne consegue, pertanto, che una distribuzione "semplicistica" del personale non solo non rispetta le esigenze del territorio, vera mission dell’azienda in questione, ma addirittura mortifica l’assistenza ospedaliera, colpendo indistintamente tanto l’area del comparto quanto quella della dirigenza medica (viene assolutamente disatteso il rapporto 1 medico a 1,8 infermieri), il tutto con prevedibili ricadute negative sulla qualità dei servizi ospedalieri e territoriali, sulla sicurezza degli operatori e di pazienti, al punto da obbligare, in alcuni casi, il paziente a ricercare assistenza presso strutture private, che ne risultano avvantaggiate da questa situazione. Carente la previsione di OSS, figure indispensabili di supporto all’assistenza infermieristica, come pure la previsione di infermieri pediatrici. Gravi lacune si segnalano in merito alla non previsione della necessaria figura di coordinatore in alcune UU.OO., in netto contrasto con i dettami della L.43/96. Quanto testé affermato rappresenta il risultato delle innumerevoli criticità evidenziate da codesta O.S. nell’esaminare la pianta organica tanto del territorio quanto dei presidi ospedalieri.
TERRITORIO:
Dipartimento di Prevenzione e di Prevenzione Veterinaria
Il Dipartimento di Prevenzione assolve a una funzione d’importanza strategica nel nostro servizio sanitario in quanto è impegnato nel promuovere e nel tutelare la salute dei cittadini e, conseguentemente, nel sostenere lo sviluppo sociale ed economico del Paese. La dotazione organica del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP è carente nella componente dirigenziale e infermieristica ed è sottodimensionata nelle figure non sanitarie (tecnici prevenzione, programmatori e operatori CED, autisti, disinfestori, commessi, amministrativi). A tal proposito appare doveroso riportare quanto previsto dalla Circolare Assessoriale n. 1274/2010 in merito alla dotazione dei Tecnici della Prevenzione (con i numeri previsti in P.O. Non si potranno garantire gli obiettivi previsti dal Piano di Prevenzione 2014/2018). Tale carenza, oltre a rappresentare un serio problema per l’accreditamento dei diversi servizi ambulatoriali, impedirà al dipartimento di raggiungere gli obiettivi programmati dal PSN di prevenzione e soprattutto di poter garantire i LEA. Inoltre, a rafforzativo, l’Assessorato è ulteriormente entrato nel merito con recente nota prot./Servizio3/n. 70386/15 del 16/09/2015, a conferma dell’importanza di detto servizio. Di non trascurabile entità è il problema del Laboratorio di Sanità Pubblica (LSP) che con la dotazione assegnata dal management, sopratutto quella dei tecnici di laboratorio che vengono dimezzati, sarà messo nelle condizioni di inefficienza e ciò avrà gravi ripercussioni sulla salute pubblica, come, peraltro, più volte rappresentato dalla scrivente; l’aspetto grottesco di questa vicenda è rappresentato dal fatto che il LSP è stato recentemente oggetto di un encomio scritto da parte dell’assessorato regionale per il pregevole lavoro svolto per il portale acque di balneazione.
Appare superfluo, qui, ricordare che anche il dipartimento di prevenzione veterinario assolve un ruolo di primo piano nella funzione preventiva dell’ASP visto che si occupa di sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie, della farmacovigilanza veterinaria, dell’igiene delle produzioni zootecniche, nonché della tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale.
Nonostante il riconosciuto ruolo strategico il grave sottodimensionamento della dotazione organica non consente di garantire i LEA secondo gli standard previsti dal Decreto Assessoriale n°1380.
Dipartimento di Salute Mentale
La riduzione degli infermieri negli SPDC (servizi psichiatrici di diagnosi e cura), anche se prevista nelle linee guida regionali, pone a rischio l’incolumità del personale e dei pazienti. Infatti il sottodimensionamento di queste figure sanitarie, qualora si venissero a verificare atti aggressivi compiuti dai pazienti, (vedi recenti notizie di stampa!) non consente di poter prevenire, o intervenire nel limitare eventuali danni al personale, visto che due infermieri (quando effettivamente presenti) sono assolutamente insufficienti per fronteggiare situazioni di crisi con atti aggressivi.
Risulta, a quanto irragionevole, prevedere un modulo con due reparti SPDC (Barcellona e Patti) a fianco di uno senza SPDC (Milazzo), una "operazione" effettuata ad organico immutato (si prevede lo stesso numero di infermieri e un solo medico in aggiunta) che genererà, certamente, situazioni critiche, come la necessità di predisporre due turni di pronta disponibilità utilizzando lo stesso organico.
Il progressivo impoverimento del personale del modulo di Milazzo rappresenta, senza voler essere pessimisti, l’anticamera della sua soppressione nonché la base di un cattivo funzionamento.
Di converso, si assiste ad un incremento del personale nei moduli di Messina Nord e Messina Sud-Taormina non accompagnato da un pari incremento del numero delle strutture.
La riduzione del personale medico e infermieristico a Sant’Agata pone in una situazione di rischio l’aggregato REMS-CTA di Naso a causa dell’obbligo della turnazione per la pronta disponibilità nonché a porre il problema sulla sicurezza in una CTA che ha il 100% di soggetti sottoposti a regime di sicurezza.
Il numero dei tecnici della riabilitazione psichiatrica è largamente sottodimensionato rispetto a quanto previsto nei D.A. (5 per ogni CTA). Essendo tale standard parte essenziale per consentire l’accreditamento del centro ne discende che le CTA pubbliche potrebbero rischiare la chiusura, a favore delle CTA private.
Gli psicologi e gli assistenti sociali sono insufficienti rispetto a quanto previsto dai percorsi di cura emanati per la psichiatria dalla conferenza stato-regioni. Gli aspetti medico legali (per esempio le certificazioni per porto d’armi, l’affidamento ecc.) saranno gravemente penalizzati in quanto soffocati dell’attività clinica (LEA) e per la quale sono già largamente insufficienti.
La dotazione organica della NPIA non è conforme al carico di lavoro né a quanto richiesto dagli adempimenti di legge. In numero di personale infermieristico non consente di poter coprire, in singola presenza, la turnazione in ognuna delle equipe.
Riguardo sempre alla NPIA nell’Atto Aziendale, sarebbe opportuno inserire che risulterebbe necessario realizzare gli interventi previsti dalla legge 104/92 e DPR 24.02.94 e successivi , ai fini della integrazione scolastica dei soggetti diversamente abili, dalla diagnosi, all’aggiornamento periodico dei profili di sviluppo e dei Piani Educativi Individualizzati.
Risulterebbe, inoltre, necessario collaborare con Enti e Istituzioni – che a vario titolo si occupano di minori (Autorità Giudiziaria, Servizi Sociali, Istituzioni scolastiche, Comunità per minori …) – per la presa in carico specialistica diagnostico-terapeutica necessaria per la definizione dei progetti di supporto e di recupero a tutela del minore.
Infine, sarebbe opportuno integrare il seguente paragrafo con la frase riportata in corsivo: individuare precocemente……………..per i quali la diagnosi tempestiva costituisce un sicuro criterio di prognosi più favorevole e cura, ove necessario, l’invio alle strutture di riabilitazione attraverso la stesura dei Progetti Riabilitativi Individuali.
La dotazione organica dei SERT non è corrispondente a quanto previsto dalla normativa vigente.
DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
All’iniziale ed incomprensibile proposta generica di dotazione organica, è seguita, dopo nostra specifica richiesta, una dotazione specifica e non generica che mette in evidenza come si tenti di smantellare il servizio riabilitativo in città per rafforzarlo in provincia, secondo criteri di apparente illogicità e comunque non comprensibili dalla scrivente. Tale scelta è in linea con quanto dichiarato a mezzo stampa dal capo dipartimento circa una non sufficiente risposta di detto servizio (dovrebbe essere lui ad efficentarlo!) anche in virtù della presenza di numerose strutture PRIVATE accreditate meglio strutturate. Tale attività programmatoria messa in atto dal management avrà come risultato finale inconfutabile un dirottamento dei pazienti verso le strutture private.
SERVIZIO SOCIALE
Non viene assolutamente tenuto in considerazione quanto previsto dalla Legge Regionale n.1/2010 e D.A. 10/08/2012, in merito alla istituzione delle UU.OO. di Servizio Sociale, ne viene previsto il congruo numero di detti professionisti, indispensabili in una azienda territoriale.
Sottolineate le macroscopiche criticità riscontrate nella proposta di pianta organica del territorio la scrivente valuta, ora, le problematiche riscontrate negli organici delle UO dei presidi ospedalieri:
PPOO BARCELLONA-MILAZZO-LIPARI:
La proposta di pianta organica non consente d’individuare specificatamente tanto l’articolazione dell’assetto organizzativo quanto la distribuzione del personale nei singoli presidi facenti parte degli Ospedali Riuniti.
Corre l’obbligo di precisare che il PO di Lipari non può assolutamente appartenere al progetto di Ospedali Riuniti poiché è già stato identificato quale “Presidio Ospedaliero ricadente in area ad eccezionale difficoltà di accesso” secondo quanto sancito dall’Accordo Stato-Regioni n°146 del 30.7.15 (vedi allegato A e B).
In merito all’allegato A del predetto Decreto testualmente si legge: “vengono individuate le somme vincolate delle disponibilità per il SSN per gli obiettivi prioritari e di rilievo nazionale previsti dal PSN 2006-2008, per la realizzazione di progetti in tema di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle isole minori e nelle località caratterizzate da eccezionale difficoltà di accesso (allegato sub B), a valere sul FSN 2011, 2012 e 2013”. Al fine di poter attingere a tali fondi finalizzati risulta assolutamente necessario che nell’Atto Aziendale il PO di Lipari venga identificato quale presidio di località insulare ad eccezionale difficoltà di accesso ai servizi sanitari e, quindi scorporato dagli Ospedali Riuniti.
Si chiede al Direttore Generale di farsi portavoce presso l’Assessorato alla Sanità affinché la massa finanziaria posta al vincolo per le isole minore possa essere utilizzata per far fronte alle esigenze sanitarie della popolazione che insiste nel PO di Lipari ed in particolare finalizzati alla strutturazione di un organico che possa garantire l’emergenza-urgenza in autonomia, oltre la normale routine.
In attesa della deroga sul punto nascita, nella logica del rispetto dei principi di appropriatezza organizzativa ed efficienza, come espresso dalla Direzione Generale del Ministero della Salute inviata all’Assessore alla Salute della Regione Sicilia in data 21.5.15 in cui viene disattivato il punto nascita di Lipari entro in 31.12.15, si chiede la messa in sicurezza delle emergenze-urgenze ostetriche-ginecologiche e neonatologiche h24.
A tal fine è indispensabile la presenza in pianta organica, per le specialità ad alto rischio, di almeno 3 medici pediatri, di 6 ginecologi ( per garantire la doppia presenza diurna e la doppia reperibilità notturna e festiva) e di 6 ostetrici (per la presenza h24 in ospedale).
Inoltre, in merito al PO di Lipari si ritiene che:
L’assenza di specialista ortopedico (come tra l’altro in precedenza denunciato da questa O.S.), nonostante la presenza di un Pronto soccorso e di un servizio di Radiologia, impedisce ad una popolazione già di per se vasta (ulteriormente incrementata nella stagione estiva) di poter usufruire di questo importante servizio.
Pertanto, chiediamo che venga prevista la figura di un ortopedico in pianta organica per poter far fronte alle numerosissime problematiche di natura traumatica e non e per dare un senso all’impegno economico profuso per la parte diagnostica relativa, proprio, a questa disciplina.
RADIOLOGIA
Riteniamo che la precedente Pianta Organica fosse più adeguata in quanto prevedeva 4 Medici Radiologi. Inoltre, non figura nell’attuale bozza la presenza di almeno 1 Infermiere necessario per provvedere alla somministrazione di mezzo di contrasto, alla gestione dei farmaci, all’accettazione, alla gestione del magazzino, ecc.
DIALISI
In considerazione della tipologia assolutamente peculiare del reparto, al numero di posti Rene (10) e all’elevato numero di pazienti trattati in ordinario (che crescono ulteriormente nel periodo estivo con il servizio di dialisi vacanza che contempla anche turni pomeridiani), risulta evidente la carenza di un Dirigente Medico, necessario ad implementare il servizio ordinario e la reperibilità, vista la presenza in pianta organica di 2 soli Dirigenti Medici.
ANESTESIA SALA OPERATORIA E CAMERA IPERBARICA
Le unità mediche previste nella bozza sono sufficienti a garantire il servizio.
Inoltre, risulterebbe necessario attivare una sala dedicata alla sub-intensiva con almeno 2 letti (tra l’altro già prevista nei nuovi locali delle sale operatorie), in modo da gestire i post operatori di interventi in urgenza a carico di pazienti con co-morbilità importanti o pazienti con eventi acuti cardiaci o cerebrali impossibilitati al trasferimento per condizioni meteo avverse.
OORR Milazzo- Barcellona (PEDIATRIA)
Il numero di 9 pediatri presenti in pianta organica risulta sufficiente per effettuare le attività assistenziali compreso il servizio di guardia interna h24 nel PO di Milazzo (solo per il quale sono necessari 8 medici).
Per garantire un servizio ambulatoriale presso il PO di Barcellona è essenziale aggiungere in pianta organica un dirigente medico di pediatria.
OORR MILAZZO- BARCELLONA (OSTETRICIA E GINECOLOGIA)
Secondo il DA n° 1521/13 sulla “Determinazione dotazione organica dei punti nascita” i 9 dirigenti medici di I livello (oltre il dirigente di II livello) sono sufficienti per svolgere, esclusivamente, l’attività nel punto nascita di I livello del PO di Milazzo (UO di I livello con numero di parti tra 750-1000).
Qualora si voglia mantenere un’attività ambulatoriale ostetricico-ginecologica nel PO di Barcellona è di assoluta necessità incrementare l’organico di una ulteriore unità medica.
PO di TAORMINA di S.AGATA-MISTRETTA e di PATTI
La scrivente O.S. chiede che venga scongiurata la chiusura della Cardiochirurgia Pediatrica del presidio di Taormina; infatti, risulta inammissibile che la nostra provincia, già abbondantemente depredata, possa subire l’ennesimo scippo.
Non si comprendono le logiche che stanno dietro a questa scelta dissennata, visto che rappresenta una struttura funzionante e ben radicata nel tessuto ospedaliero e provinciale; un’UO che ha richiesto un considerevole impegno economico per il suo funzionamento e che ha dato risposte alle esigenze assistenziali.
Non è possibile accettare, oggi, l’insostenibilità economica della convenzione con il l’Ospedale "Bambin Gesù" di Roma per due ordini di motivi: innanzitutto perché la struttura, con la medesima convenzione, verrebbe trasferita verosimilmente a Palermo e in secondo luogo ed in un’ottica manageriale, a nostro avviso sarebbe più logico "rivedere" i termini della predetta convenzione e riportarli a livelli di sostenibilità condivisa fra i due enti, instaurando, così, un percorso virtuoso di reciproca e fattiva collaborazione, nell’unico ed imprescindibile scopo di garantire servizi di qualità alla popolazione messinese.
Appare a dir poco paradossale, nonostante la cogente necessità di una progressiva riduzione delle UOC, anche sulla base di quanto espressamente richiesto nel documento emanato dall’Assessorato alla Sanità regionale sui "criteri per la rideterminazione delle dotazioni organiche delle strutture ospedaliere" nel quale si legge «… prevedere l’accorpamento in un’unica struttura delle U.O.C. che, nell’ambito degli ospedali riuniti o della stessa azienda ospedaliera, costituiscono duplicazioni di discipline esistenti non giustificate in relazione agli standard indicati nel c.d. "Decreto Balduzzi"…», si prevede la nascita di una nuova struttura complessa nonostante l’assenza di posti letto (in assoluto contrasto con quanto stabilito dal Decreto Assessoriale del 14.1.2015 sulla riqualificazione e sulla rifunzionalizzazione della rete ospedaliera che fissa lo standard delle strutture complesse nella misura di 1 ogni 17.5 posti letto) e nonostante la presenza di un’identica U.O.C. nel PO di Milazzo.
Altrettanto paradossale, al limite con il grottesco, è quanto emerge dall’Unione dei due Ospedali di S. AGATA-MISTRETTA, un abbraccio che potremmo definire "mortale" in quanto si realizza una "fagocitazione" del secondo presidio da parte del primo (preludio di chiusura?), «con la sola magica eccezione del Direttore Medico di Presidio (unico per entrambi) che conferma la sua dimora, quale paladino della stoica resistenza, a Mistretta malgrado la concentrazione di attività sia a S. Agata!».
Il Modulo Dipartimentale DSM Sant’Agata Militello-Mistretta prevedeva nella precedente pianta organica 4 Assistenti Sociali, mentre in quella attuale ne prevede solamente 2; a fronte di tutto ciò allo stato attuale vi è la completa assenza di tale figura professionale (poiché l’unica che effettivamente operava in particolare a Mistretta è stata distolta progressivamente sul Distretto-PTA e sottratta al DSM), inconcepibile in base alle normative vigenti.
I Dirigenti sanitari risultano insufficienti rispetto alle esigenze (la precedente pianta organica ne prevedeva 16, attualmente ve ne sono 14, l’attuale proposta ne prevedere appena 13.
Riguardo agli Psicologi nonostante il Modulo Dipartimentale ne preveda 3, in atto se ne dispone di 1 soltanto, che tra l’altro presta la sua opera part-time (in quanto dedicato anche ad altro servizio esterno al DSM).
Per quanto riguarda il personale infermieristico dell’intero Modulo risulta che dalle precedenti 60 unità la nuova pianta organica ne prevede 40, un numero assolutamente insufficiente a coprire le esigenze delle funzioni territoriali (attività domiciliari, ambulatori periferici, ecc); tale contrazione del personale comporterà, necessariamente un indebolire del servizio di Mistretta.
Il Servizio Territoriale di Mistretta in atto svolge solo attività ambulatoriale e domiciliare su due ambulatori (Mistretta e Santo Stefano Camastra), nel quale operano due medici e due infermieri, una dotazione assolutamente insufficiente a garantire quanto espressamente richiesto nelle linee Guida del settore.
Per concludere l’organico dei dirigenti medici dei Pronto soccorso di tutti i presidi ospedalieri è sottodimensionato. Non è, per nessuna ragione, accettabile che gli MCAU, cuore ed anima di un ospedale e nei quali è di vitale importanza l’immediatezza e l’efficacia degli interventi sanitari, possa essere carente di personale medico; infatti, nella stesura della pianta organica relativa agli MCAU non si è affatto tenuto in considerazione quanto sancito dalle linee di indirizzo emanate dall’assessorato.
Nel P.O. di Patti si sottolinea la illogica scelta di diminuire il già esiguo organico di Tecnici di Laboratorio in forza al SIMT, malgrado il carico di lavoro sia notevolmente superiore a quello di S. AGATA. È inutile sottolineare che il SIMT di Patti è il maggior "contribuente" dell’azienda.
Inascoltata è rimasta la ns richiesta di implementare il personale infermieristico presso il blocco operatorio di PATTI, giustificata dall’istituzione della guardia attiva e dal carico di lavoro e che, evidentemente, non raccoglie l’interesse di questo management, neanche in termini di sicurezza ed appropriatezza (governo clinico).
In ultimo, ma non per ordine di importanza, vogliamo evidenziare come non sia stata prevista alcuna ipotesi di stabilizzazione del personale LSU impegnato direttamente dall’azienda ed ASU impegnato tramite le convenzioni con le cooperative, nonchè i precari in possesso dei requisiti previsti per la stabilizzazione, lavoratori che sono, ad oggi, regolarmente inseriti nel ciclo produttivo aziendale e per i quali, in assenza di un serio impegno di programmazione , non si intravede un orizzonte occupazionale.
Per tutto quanto sopra esposto, la scrivente O.S. boccia senza mezzi termini la nuova proposta di pianta organica e invita la Direzione Generale a rivedere le dotazioni in quanto l’attuale, non solo espone a grave rischio il personale sanitario ma soprattutto non è assolutamente rispondente alle reali esigenze della popolazione che insiste nel territorio messinese.