La popolazione di Messina sta soffrendo enormi disagi, che paiono incredibili nel XXI secolo, per la mancanza d’acqua. Le istituzioni preposte si sono dimostrate inadeguate a comprendere e fronteggiare la situazione creatasi.
Mentre ringraziamo i lavoratori dell’Amam per l’impegno profuso a ogni livello, chiediamo che vengano accertate eventuali responsabilità e che venga profuso dal Comune un maggiore impegno nel dare le corrette e necessarie informazioni alla cittadinanza e nel garantire l’erogazione idrica possibile in maniera equa per tutte le zone della città, dando la priorità alle strutture sanitarie e alle fasce disagiate della popolazione.
Il Governo nazionale, il Ministero dell’Interno, la protezione civile, il governo Crocetta, hanno accumulato incomprensibili ritardi di fronte a una emergenza che richiedeva interventi tempestivi e adeguati alla drammaticità della situazione.
Non possiamo però esimerci dall’evidenziare che oggi la popolazione messinese paga il prezzo delle politiche di privatizzazione della gestione dell’acqua e, nello stesso tempo, l’assenza di politiche di prevenzione e messa in sicurezza del territorio. Privatizzazione dei beni comuni e assenza di interventi contro il dissesto idrogeologico sono le espressioni ciniche di politiche liberiste che vanno contrastate, puntando con forza sull’intervento pubblico, sulla cura del territorio e sulla ripubblicizzazione dell’acqua. Tutto ciò richiede scelte chiare e finanziamenti pubblici adeguati, piuttosto che gli sprechi e gli affari che si vogliono foraggiare con il rilancio del Ponte sullo Stretto.
Il Segretario Regionale Mimmo Cosentino
Il Segretario Provinciale Alfredo Crupi