Ritardi nei pagamenti delle indennità ai giovani che hanno aderito al progetto “Garanzia Giovani”

Motivi dei ritardi nei pagamenti delle indennità ai giovani che hanno aderito al progetto “Garanzia Giovani” della Regione e iniziative urgenti per prevenire gli abusi e le storture emersi.

Al Presidente della Regione e all’Assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro,

PREMESSO che:

• il programma “Garanzia Giovani” nasce dall’esigenza di risollevare il tasso di occupazione giovanile negli Stati membri dell’Unione Europea meno virtuosi;

• In Italia il suddetto programma è stato attuato nel 2014, con l’apertura del portale online per l’iscrizione dei giovani e il contemporaneo accordo tra Ministero del Lavoro, INPS e Regioni italiane;

CONSIDERATO che:

• la Regione Sicilia è stata una delle Regioni che ha ottenuto la più alta dotazione finanziaria, per l’esattezza 178.821.388 euro, aderendo a tutti i punti del Programma: 42 milioni per l’accoglienza; 56 milioni per la formazione; 16 milioni per l’accompagnamento al lavoro; 15 milioni per l’apprendistato; 21 milioni per il sostegno all’impiego; 10 milioni per il bonus occupazionale; 4 milioni per la mobilità professionale transnazionale e 5.500 milioni per il Servizio civile;

RILEVATO che:

• tantissimi giovani siciliani che hanno aderito al programma e svolto l’attività di tirocinio/stage/servizio civile da oltre 5 mesi non hanno, a tutt’oggi, percepito un solo centesimo;

• ulteriori abusi emergono dalle innumerevoli denunce di giovani che hanno dichiarato di aver lavorato più ore di quelle previste dal contratto; di aver svolto corsi formativi di massimo 500 ore che, pertanto, non rilasciano alcuna qualifica professionale ma sono servite a rimpinguare solo le tasche degli enti accreditati;

• da talune indagini svolte dalle Organizzazioni sindacali sarebbe emerso, altresì, che con Garanzia Giovani sono stati regolarizzati rapporti di lavoro che prima sussistevano in nero e che i tirocini nascondono spesso rapporti di lavoro vero e proprio in cui non è presente nessuna azione formativa;

RITENUTO che:

• anche alla luce delle innumerevoli lamentele dei giovani sia più che verosimile che alcuni enti privati abbiano di fatto speculato e sfruttato i giovani, sostituendoli anche con lavoratori dipendenti, senza garantire loro nessuna continuità lavorativa né crescita professionale;

CONSTATATO che:

• 25 mila tirocinanti che hanno aderito al Progetto sono ancora in attesa dei soldi;

• recentemente, al cospetto delle numerose proteste dei giovani in attesa della indennità dovuta, l’Assessore al lavoro Caruso, ha dichiarato agli organi di stampa che “non è un problema di soldi perché ci sono. Semmai, il problema riguarda i tempi e i flussi dei pagamenti che sono stati ostacolati da errori di comunicazione tra la Regione e l’Inps”;

PER SAPERE:

• se e quali controlli sono stati messi in atto a tutt’oggi o si intendano porre in essere nell’immediato al fine di smascherare gli abusi e le storture che hanno contrassegnato il progetto “Garanzia Giovani” nella nostra Regione;

• se non ritengano di dover intensificare i controlli su questo treno chiamato “Garanzia giovani” sul quale, nelle finalità del programma dovrebbe scorrere il rilancio dell’occupazione giovanile in Sicilia;

• quali iniziative sono state assunte dal Governo della Regione o si intendano assumere per l’immediato sblocco dei pagamenti delle indennità dovute ai giovani che hanno aderito al progetto Garanzia Giovani e che ancora restano in attesa di poter percepire le indennità dovute;

• se, infine, non ritengano di dover adottare un provvedimento che regolamenti i tirocini in Sicilia al fine di prevenire gli abusi emersi e sancire un minimo di diritti per i giovani in stage formativo, a partire dall’orario di lavoro. 

on Franco RINALDI