di Roberto Gugliotta
Il cittadino non potrà mai calcolare quanto spende per far funzionare il Comune di Messina: due arancini al burro, cinque pitoni al prosciutto, o tre entrate gratis nel locale più esclusivo, perché la riscossione avviene in tanti modi, alcuni anche insospettabili. Il messinese deposita il suo obolo quando fa il pieno dell’acqua, o quando, per mandare i sacchetti dei rifiuti in discarica, "costruisce" aziende di servizio raccolta, o se prolunga le autostrade o, forse, se fa acquisti in drogheria, se si sollazza con uno spettacolo teatrale, se deposita i suoi risparmi in certe banche. Chiunque sia in possesso di normali facoltà mentali, sa che la democrazia è un bene che merita ben altri sacrifici: salame più o meno, è sempre un grande piacere dire quello che si pensa, anche se poi chi comanda fa quello che gli pare. Ci sono immagini che si fissano nella memoria come rapidi capitoli di storia, e hanno l’inesorabilità di una sentenza. Domanda: ritenete che ciò che sta accadendo in questi giorni sia stato un problema tattico o un caso di coscienza? Risposta: Niente coscienza. Si tratta di un impiego di tante energie pensanti ingrato e difficile, che merita di essere analizzato con cura. I giovani che guardano con simpatia alla politica dovrebbero rifletterci prima d’intraprendere la carriera. Non ci sono nobili esempi ma solo tanti mestieranti. Basta controllare chi fine fanno i novelli censori del costume buddace. Non sarà un caso se le persone oneste preferiscono astenersi dal partecipare alla vita politica. Attenzione: non dico che sia un bene non votare ma che altro ci resta per non sentirsi complici? Ho l’impressione che non ci si rifletta abbastanza su questo punto. Certo, non votando si subisce l’arroganza del Sistema. La cialtroneria del potere può umiliare: ma questo dimostra – direbbe qualcuno più bravo di me – sempre e ovunque, l’impotenza dei seviziatori.