“La frana verificatasi a Messina isolando 150 abitazioni, è solamente l’ultima dimostrazione della fragilità del nostro Paese, con migliaia di fabbricati a rischio sismico e idrogeologico; non si tratta solo di edifici privati, ma anche di strutture pubbliche tra cui scuole, caserme, uffici, ecc. Vanno programmati incentivi per la popolazione e investimenti che producano il risparmio di vite umane e sicurezza permanente, piuttosto che inefficaci interventi post-evento, molto più onerosi e frequentemente di dubbia efficacia”. Duro il Consigliere Nazionale dei Geologi, Fabio Tortorici, profondo conoscitore delle problematiche legate al territorio siciliano in quanto è stato già Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia.
“Le soluzioni per la salvaguardia del territorio si possono trovare anche in tempi di crisi, senza pesare eccessivamente sulle tasche dei cittadini – ha proseguito Tortorici – ottimizzando innanzitutto le risorse a disposizione. Pensiamo alle ingenti somme spese per pagare le penali sul Ponte di Messina, che sarebbero bastate per ristrutturare e mettere in sicurezza gli edifici di 20.000 famiglie. In Sicilia e in tutta la nazione è troppo spesso mancata la connessione tra un territorio in continua evoluzione e gli enti pubblici (Protezione Civile, Comuni, Regione ecc.); sarebbe necessario istituire la figura del geologo “condotto”, cioè di colui che studiando un’area con le sue innumerevoli complessità, registra i fenomeni in atto, i suoi cambiamenti e prevede le evoluzioni del sistema geologico-antropico”. Impegno forte e chiaro del CNG per la presenza dei geologi nelle Pubbliche Amministrazioni. “Da qui nasce il forte impegno del Consiglio Nazionale dei Geologi – ha concluso Tortorici – a promuovere norme che rafforzino la presenza del geologo nelle pubbliche amministrazioni.
Le carte ufficiali dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente redatte per rappresentare le aree a pericolosità e rischio, in atto o potenziale, note come “PAI” (piani stralcio per l’assetto idrogeologico), classificarono la zona interessata dalla frana di Messina in località poggio dei Pini come soggetta a rischio. Questo dimostra come i rilievi geologici debbano essere prima aggiornati di continuo e poi letti da amministratori e professionisti attenti, consapevoli che non si può giocare con le vite umane”.