«L’approvazione da parte della Regione degli atti aziendali delle Asp consente di mettere mano al riordino del sistema sanitario territoriale e dare il via alla copertura dei posti previsti in pianta organica. La Funzione Pubblica della Cisl di Messina guarda con attenzione a quanto l’Azienda Sanitaria Provinciale porrà in essere per realizzare quella che dovrà la vera integrazione ospedale – territorio per dare piena attuazione alla legge regionale 5/2009, assistenza e servizi a misura di cittadino – utente». A dichiararlo sono il responsabile del Dipartimento Sanità della Cisl Fp Antonio Costa e del segretario generale della Cisl Fp Messina Calogero Emanuele.
Lo scenario, però, ricorda la Cisl Fp, non è dei migliori perché si dovrà fare i conti col nuovo Regolamento per gli Standard Ospedalieri di cui al Decreto Ministeriale n. 70/2015.
Il Decreto individua gli “standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza ospedaliera” e si propone molteplici finalità: aumentare la qualità dell’assistenza, la sicurezza delle cure e l’uso appropriato delle risorse, concentrando le attività dell’ospedale nei confronti di patologie “ad insorgenza acuta e con rilevante compromissione funzionale, ovvero di gestione di attività programmabili che richiedono un contesto tecnologicamente ed organizzativamente articolato e complesso”.
Il Decreto Ministeriale detta parametri sul numero massimo di posti letto ospedalieri per acuti, considerando congiuntamente presidi pubblici e privati accreditati e individuato in 3 per mille abitanti; sul tasso di ospedalizzazione individuato in 160 per mille abitanti; sull’indice di occupazione dei posti letto individuato tra l’80% e il 90% con una durata media di degenza inferiore ai 7 giorni.
«Proprio alla luce di ciò – continua Calogero Emanuele – è necessaria un’organizzazione capillare su tutto il territorio, ripensando anche la gestione di Ospedali e Distretti. Su questo l’Atto Aziendale dell’Asp 5 ci aiuta nella parte in cui è prevista la “rotazione degli incarichi dirigenziali apicali utilizzando parametri di fungibilità delle relative professionalità, quali l’area professionale, tecnica e amministrativa e l’area medica negli ambiti ospedalieri e dei distretti sanitari”. Questo consente di responsabilizzare ancor di più la classe dirigenziale ed avere livelli di assistenza di qualità e servizi efficienti».
Il segretario provinciale della Cisl Fp è più cauto quando si parla di concorsi. «È vero che risultano 856 posti vacanti, di cui 243 per l’area della dirigenza medica e non medica, oltre 613 per l’area del comparto (infermieri, tecnici, operatori, ausiliari) ma non bisogna strumentalizzare questa opportunità, soprattutto con l’approssimarsi delle scadenze elettorali, promettendo posti e occupazione, perché la normativa vigente impone dei passaggi obbligatori che vanno dalla mobilità regionale alla mobilità nazionale, dall’utilizzo delle graduatorie utili e, per ultimo, il concorso pubblico riservato a interni ed esterni per una quota del 50% ciascuno dei posti rimanenti dopo i passaggi preliminari».