Siamo stati tra i pochi in città a difendere la presunzione di innocenza di tutti coloro i quali sono finiti in guai giudiziari. Abbiamo sempre pensato, e continuiamo a farlo, che solo un processo ed una sentenza definitiva possa decretare la colpevolezza di un cittadino italiano. Non si tratta di un atteggiamento garantista ma della mera applicazione del diritto in un paese civile che troppo spesso giudica e condanna mediaticamente chi non ha ancora avuto la possibilità di provare la propria innocenza in un processo. Non parleremo dunque delle vicende giudiziarie che hanno colpito gran parte del Consiglio Comunale ma ci appelleremo a quel senso di responsabilità che deve impregnare totalmente chi ha ricevuto una delega da parte dei Messinesi e dunque li rappresenta. Non accetteremo più il gioco di chi crede di poter prendere per il naso la città recitando contemporaneamente il ruolo di guardia e ladro. Vogliamo capire chiaramente chi fa annunci e chi invece è pronto a prendere una posizione utile e responsabile. Crediamo, ma questo è ormai condiviso dalla stragrande maggioranza dei Messinesi, che l’esperienza Accorinti sia stata fallimentare sia nei risultati concreti che in quelli del rilancio del senso di appartenenza e della fiducia in una politica “differente”. La città vive oggi la sua più profonda crisi economica, sociale e culturale ed al di là del fatto che la responsabilità sia tutta o in parte di questa amministrazione crediamo che sia venuto il momento di staccare la spina e di ridare la parola agli elettori già nella tornata di maggio 2016.
Che sia un atto di responsabilità di un Consiglio di fatto già commissariato o che sia un inaspettata ammissione del fallimento da parte di Accorinti e company cambia poco.
Oggi la città non ha più tempo ed è assurdo che dopo l’ennesimo dato scioccante comunicato da confcommercio le cui statistiche parlano di oltre 1000 attività chiuse nel 2015 (e di conseguenza di almeno 1500-2000 persone che hanno perso il lavoro nella sola città di Messina) l’Amministrazione continui a non tenere in minima considerazione il dramma che i cittadini vivono giornalmente.
E’ ormai evidente che non esista alcuna possibilità di costruire un dialogo tra un’amministrazione sorda ed una comunità in ginocchio che reclama risultati a fronte di conferenze stampa che nel migliore dei casi ci parlano di 8 impianti fotovoltaici sul 10% delle nostre scuole che porteranno all’incredibile e “storico” risparmio di ben 100 mila euro l’anno.
Mica bruscolini!!!
La distanza tra la città reale e quelle del cerchio magico, che mentre smonta le barriere di accesso al palazzo ne costruisce di invalicabili intorno ai fallimenti evidenti, ci appare ormai incolmabile ed inaccettabile.
Noi non siamo interessati a partecipare ai processi sommari ed allo scaricabarile che individua sempre altrove le responsabilità.
Oggi vogliamo chiarezza una volta per tutte e dunque pretendiamo di sapere quali consiglieri comunali sono pronti al voto di sfiducia ed alle conseguenti dimissioni e quali invece sono più attaccati alla propria poltrona ed ai propri interessi personali e di bottega. Oggi pretendiamo di sapere se il Sindaco Accorinti sia disposto a stare in carica con i voti di Forza Italia e dei Consiglieri che lui stesso ha offeso stigmatizzandone la tristezza del “salto della quaglia” o se qualora tali voti risultassero determinanti per la sua riconferma sia disponibile a rimettere il proprio mandato. E’ finito il tempo delle “commedie” e del gioco dei ruoli e dunque dalla deputazione nazionale fino all’ultimo dei consiglieri di quartiere si faccia chiarezza ed ognuno prenda una posizione chiara.
Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia