Chi è il sindaco giusto per questa città?

Messina al punto di non ritorno. Davvero sarà tutta così facile la nostra marcia di avvicinamento alla sfiducia? Così pacifico il nostro amato sindaco? Così serena la nostra rinascita, una volta accolti in quel consesso? Vorrei esserne del tutto sicuro. Non lo sono. Non perché tema la severità dei parametri del Sistema, o il cipiglio fiero della nostra università: sempre in guardia. La cosiddetta classe di cervelli prestati alla politica può essere considerata talvolta anche con una certa allegria, con una punta di strafottenza. E voi – voialtri baroni, voialtri imprenditori, voialtri deputati – li avete messi a posto davvero i vostri conti? Tornano, adesso? Temo la stagione dei grandi inciuci, quella che controlla la nostra vita, le nostre aspirazioni. Quella che costruisce rivoluzioni, emozioni e persino paladini. Chi è il sindaco giusto per questa città? Il rettore, dicono i soliti noti. Ma perché uno come il magnifico Pietro Navarra dovrebbe voler fare l’esperienza a Palazzo Zanca. Per gloria? Per nobiltà d’animo? Per interesse? Per occupare una poltrona alla fine del suo mandato? Quante domande. Fai la fatica di metterti a capire come è fatto: se è buono o cattivo; se è competente, scrupoloso o sciatto? Ma no, troppo faticoso. Ricorri al comodissimo stereotipo che hai in testa. E’ uno che ha le scuole, e quindi. E’ un grande economista, e quindi. E’ l’anello che unisce la scienza alla politica, e dunque. In questa città è sempre vivo lo stereotipo del così fan tutti ma non tutti fanno quello che è necessario per tenera alta la qualità della nostra vita. Difatti si vede in giro un gran casino. Vorreste raccontarlo a vostro amato sindaco quanto è dura la quotidianità ma come è difficile parlare con uno che fa di mestiere il barone, lo scienziato, l’economista, l’anello che unisce due mondi ma non il popolo. Se è stato un fallimento aver eletto uno del popolo come potremo giudicare uno che è lontano dal popolo? Epperò, sembra che è stato tutto deciso. Non da noi, non dal popolo ma dal Sistema. Tanto, sapete come sono fatti, quelli che decidono le rivoluzioni e le rinascite. Si dispiaceranno, magari, ma un attimo dopo tireranno fuori il coniglio dal cilindro.

Claudio Andò