Il PD di Renzi, con il 32,2%, si conferma primo partito nel Paese. Cresce a circa 6 punti, da dicembre ad oggi, il vantaggio sul Movimento 5 Stelle: è la fotografia del consenso che emerge dal Barometro Politico di marzo dell’Istituto Demopolis. Il Movimento di Grillo, sia pur danneggiato dalle incertezze sulle unioni civili, resta stabilmente, con il 26%, la seconda forza politica del Paese e, con l’Italicum, andrebbe oggi ad un ballottaggio, molto aperto, con il partito del Premier.
I due anni di Governo Renzi – come emerge dal trend storico dell’Istituto diretto da Pietro Vento – hanno determinato un netto mutamento degli equilibri in seno all’area di Centro Destra, con un crollo del peso elettorale del partito di Berlusconi, passato dal 23% del febbraio 2014 all’10,2% odierno, oltre 4 punti sotto la Lega di Salvini, posizionata al 14,8%.
La fotografia sul consenso ai partiti, scattata da Demopolis per il programma Otto e Mezzo (LA7), si completa con le altre forze minori: Fratelli d’Italia della Meloni al 4,5; SEL-Sinistra Italiana al 4,2 e Area Popolare, costituita da UdC e NCD di Alfano, al 3,8%, in lieve ripresa dopo la centralità acquisita nel dibattito sulle legge Cirinnà. Sotto il 2% le altre liste.
“I dati del Barometro Politico di marzo – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – confermano anche una crescente disaffezione al voto: si recherebbero oggi alle urne per le politiche meno di 6 elettori su 10, con circa 8 milioni di astenuti in più rispetto alle Politiche del 2013. Quasi 20 milioni oggi non voterebbero: l’astensione colpisce tutti gli schieramenti politici, da Forza Italia al M5S, ma anche il PD, soprattutto nel Centro Sud del Paese. Ed è una tendenza – conclude Pietro Vento – che peserà significativamente anche sul voto di primavera per le Amministrative”.