Ancora un dato in chiaroscuro quello sull’occupazione in febbraio che, insieme a quello dei giorni scorsi sulla fiducia, conferma il clima di incertezza tra le imprese. Ma sull’occupazione in febbraio, oltre all’andamento della ripresa economica, pesa soprattutto il taglio delle agevolazioni contributive, come sottolinea lo stesso istituto di statistica, evidenziando la forte riduzione soprattutto dei dipendenti permanenti. Nonostante il dato tendenziale positivo (+96 mila occupati), infatti, il picco di assunzioni registrato in gennaio proprio per effetto degli sgravi, lascia in febbraio il posto a una frenata legata alla loro sostanziosa riduzione.
Il dato positivo è invece rappresentato da un miglioramento, seppur lieve, della situazione dei giovanissimi (che infatti riducono di 2 decimali il tasso di disoccupazione rispetto a gennaio), mentre continua la crescita degli over 50. La contrazione più seria su base tendenziale è invece quella relativa alla fascia d’età compresa tra i 35 ed i49 anni (-206mila, di cui -86 mila a febbraio).
Le imprese dunque sembrano aver approfittato nel corso del 2015 delle agevolazioni, rimettendo in movimento un mercato del lavoro bloccato. Il dato di febbraio evidenzia la prima significativa battuta d’arresto, in particolare per i dipendenti a tempo indeterminato, dall’inizio dello scorso anno. Una fotografia, quella scattata dall’Istat, che conferma la necessità di interventi capaci di rilanciare in modo strutturale il mercato occupazionale e soprattutto di invertire una tendenza che continua a vedere i giovani in difficoltà, mentre cresce il numero degli ultra-cinquantenni.