Astensionismo dilagante, oltre il referendum

di Vincenzo Mannello

Affonda il referendum sulle trivelle, votato solo dal 32% degli elettori… Al netto degli insulti di quelli che giudicano il "votare un obbligo morale e civile" e delle furbizie di coloro che (sul modello Napolitano) lo ammettono o negano secondo "comodo", mi si permetta di dire la mia sullo "astensionismo" in piena libertà. Le testate che mi ospitano sanno bene che, sul #nonvotare, sono tra i pochi che ci mettono nome e faccia ma, dati alla mano, non rappresento certo la posizione isolata di un pazzo. Pertanto, senza che quel che scrivo impegni in alcun modo quanti vogliano pubblicare, sintetizzo brutalmente: "ancora troppi non hanno capito che moltissimi italiani non crediamo piú in niente e nessuno che rappresenti il regime partitocratico". Trivelle o meno (peraltro un referendum che non serviva a nulla e sarebbe stato sicuramente poi disatteso come quello sull’acqua e l’altro sui soldi ai partiti), l’unica scelta è stata #nonvotare !! Consapevolmente o meno, ha preso piede tra i cittadini la necessità personale di non avere nessuna forma di partecipazione attiva a qualunque tipo di proposta provenga da uomini e partiti presenti nelle sedi istituzionali. Accettare un programma (o, peggio,votare per una formazione politica) significa di fatto avallare la partitocrazia imperante che,da sempre,sta al potere presentandosi come un Giano bifronte: una faccia di chi governa e l’altra di chi finge di fare opposizione… ma sempre di Giano è il volto !!
Rassegnazione,ignavia,mancanza di soluzioni ?? No, al massimo tracce latenti di "eversività" (a cercare con il lanternino) perché la logica conclusione di questo ragionamento porta ad una sola scelta: quella di lasciarli (gli appartenenti al sistema partitocratico) affogare da soli nella melma in cui hanno ridotto l’Italia… E dopo, al momento opportuno, evitare accuratamente di tendere loro la mano per salvarli…