Che cosa vuol dire fare il consigliere comunale oggi? E che cosa si aspettano oggi i cittadini? E’ diventato quasi uno scioglilingua dire che il confronto è tra politica sociale e quella lobbistica, che tocca il cittadino, sia in senso fisico sia in senso morale. Perché come sta andando in scena a Messina la politica non si limita a curare gli interessi del cittadino, ma vuole prendersi cura dell’impresa privata. Siamo tutti consapevoli che si è andati oltre e dunque va rivista la forma e soprattutto la sostanza. Volano le parole a Palazzo Zanca e pure qualche insulto. A qualcuno servirebbe un insegnante di buone maniere che rispolveri non certo il galateo per i party di gala ma almeno le regole di base di una civile convivenza. A qualcun altro basterebbe l’obbligo di timbrare con apposito badge non l’uscita per andare in bagno ma l’ingresso in una sala insonorizzata dove far sentire tutte le dichiarazioni che ha prodotto sull’intero scibile umano – una specie di pastone personalizzato fatto solo di bit informativi autoprodotti in proprio o dagli uffici stampa – per poi chiedere perdono per la ripetitività e la prevedibilità del dichiarato. A qualche altro basterebbe la semplice lettura di un almeno un quotidiano nazionale, o di almeno i titoli, per evitare che il ridicolo diventi una normalità. Per qualcuno, invece, bisognerebbe impegnarsi di più e virare decisamente verso lo studio della Storia a partire da quella nazionale. Per fare seriamente il consigliere comunale in un luogo scartato come Messina, devi vedere tutti i dati disponibili, tutti gli esami dei Bilanci, tutti i parametri e le coordinate bancarie. Esaminarli alla luce di tutte le conoscenze disponibili, e infine dare una valutazione etica e decidere di conseguenza come votare. Anche per amministrare l’oggettività non può lasciare il posto alla soggettività e questa è la ragione per cui diciamo: per essere un buon sindaco o assessore non si devono curare interessi strettamente privati o personali. In questo caso si correrebbe il rischio di lasciarsi influenzare più dagli aspetti affettivi che da quelli pubblici. Del resto Palazzo Zanca è pieno zeppo di sospetti, tranelli e luogo idoneo per le imboscate. Eppure a Messina non c’è alcun regime che li costringa all’Amministrazione della cosa pubblica. Corsi e ricorsi storici, bilanci, vendite e accordi: Messina procede spedita… come una lumaca. Qualcuno si premuri di informarli.