Abbiamo accolto con grande stupore l’intervento del Commissario Santagati che ha evidenziato come in una parte del centro storico la quasi totalità delle attività commerciali non paghi l’occupazione suolo (COSAP).
Eppure l’intervento dell’Annona dimostra come la nostra città non sia minimamente governata e come alla totale assenza di servizi, ad una qualità della vita inesistente, ad una crisi del lavoro irreversibile si contrapponga un’amministrazione inadeguata ed palese contraddizione con se stessa.
E’ oramai normale registrare che un paio di giorni prima il teutonico Assessore Eller dica di reputare inadeguate ed insostenibili le tariffe COSAP, paragonabili a quelle che pagano i commercianti che occupano il suolo o a “Piazza San Marco” o al “Colosseo”, promettendone a Confcommercio la rapida riduzione per poi assistere al “raid” della stessa amministrazione che al corrente delle difficoltà e del collasso dell’economia sanziona chi, sbagliando ovviamente, non paga la tassa ma al tempo stesso continua a garantire occupazione e stipendi.
SIA CHIARO LE REGOLE DEVONO ESSERE APPLICATE MA DEVONO VALERE PER TUTTI!!!
Un’amministrazione capace di far precipitare Messina negli ultimi posti delle classifiche nazionali della qualità della vita che continua a pretendere che i contribuenti paghino a fronte di servizi essenziali inesistenti (smaltimento dei rifiuti, manutenzione del verde e dell’arredo urbano in primis).
Si cominci a dare l’esempio facendo il proprio dovere e non tramutando l’erogazione dei servizi essenziali e la manutenzione ordinaria in eventi talmente sporadici e rari da divenire epocali quando accadono.
E’ evidente che chi non paga sbaglia ma un’amministrazione responsabile avrebbe accolto le proposte delle associazioni di categoria che da anni denunciano l’insostenibilità delle tasse e come fatto anche da noi propongono alternative mai prese in considerazione.
Pensiamo alla compensazione tra i costi della manutenzione ordinaria e straordinaria del verde e dell’arredo urbano in cambio di una riduzione della COSAP, solo per fare un esempio concreto.
Un’amministrazione responsabile in un momento così drammatico per la nostra comunità dovrebbe divenire un “facilitatore” e non il nemico giurato di chi ha il coraggio di restare a Messina e fare impresa.
A volte serve il buon senso!!!
Quel buon senso che dovrebbe vedere Alberto Smedile operare da sei anni invece di “rimbalzarlo” nonostante una sentenza del Tar che ordina all’amministrazione comunale di assegnargli uno spazio per avviare la propria attività.
E parliamo di un chiosco, parliamo di una sentenza del tar ma soprattutto parliamo di un diritto!!
Diritto che viene giornalmente violato dall’incapacità della politica e del blocco della burocrazia o meglio dall’incapacità della politica di governare la burocrazia rendendola, ovviamente all’interno delle regole, un supporto per chi investe e per chi ha scelto di restare in una Città in ginocchio dal punto di visto economico, sociale e culturale.
I doveri vanno accompagnati dalla salvaguardia dei diritti e pretendere dal cittadino il rispetto unilaterale delle regole ci sembra davvero grottesco se questo avviene mentre l’immondizia si accatasta e genera miasmi nauseabondi, mentre gli alberi crollano, mentre le mense scolastiche non funzionano, mentre i servizi sociali non vengono garantiti, mentre gli stipendi non vengono pagati e (ci fermiamo qui per motivi di spazio e per Carità Cristiana) mentre, come giustamente denunciato dal LabDem, la mancata approvazione ancora oggi della quarta versione del bilancio previsionale 2015 ci rende, replicando la crisi idrica lunga tre settimane, la barzelletta d’Italia.
Lo ripetiamo le regole e quindi i doveri dei cittadini devono (e non possono) essere accompagnati dalla tutela dei diritti ed un’amministrazione incapace di garantire i servizi essenziali farebbe bene a riflettere sulle responsabilità che ha quando succedono le cose che giornalmente siamo costretti a registrare.
Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia