Dopo le prime giornate della 62^ edizione del Taormina Film Fest, sulla manifestazione interviene il consigliere della V Circoscrizione del Comune di Messina Paolo Barbera.
La manifestazione sta perdendo, edizione dopo edizione, il suo contatto con il territorio, finendo col divenire sempre più avulsa, distaccata. Il Festival, lungi dall’aver recuperato negli ultimi anni un autentico rapporto con la città di Messina, sta via via perdendo anche quello con la Perla dello Jonio. Un vero peccato. L’episodio della mancata presenza sul sito istituzionale della manifestazione dei loghi di Taormina Arte, dei Comuni di Messina e di Taormina e della Città Metropolitana rappresenta solo l’emblema di una tendenza negativa che prosegue da parecchi anni. Gran parte delle attività che si sono svolte all’interno del festival sono autoreferenziali, rivolte all’organizzazione stessa e al suo entourage, come peraltro registrato da alcuni organi di stampa. Alla cerimonia di apertura a Messina era stata annunciata la presenza del premio Oscar Susan Sarandom, ma l’aspettativa è stata disattesa. E questo è indice dell’attenzione e dell’importanza che è dedicata a Messina. A Taormina, nella città, nei negozi, non c’è nessun segno di partecipazione al festival, in nessun negozio vi è una locandina dell’evento, per citare un solo esempio. Il contratto di servizio tra Agnus Dei e Taormina Arte scadrà con questa edizione. Per il prossimo anno, prima di capire se verrà rinnovata o meno la convenzione, credo sia opportuno capire dalla Regione e dal comitato quali siano le reali intenzioni sulla fondazione e sui i dipendenti di Taormina Arte, che da oltre 18 mesi attendono le spettanze.
Per questo rivolgo un appello perché, facendo tesoro dall’esperienza, sin dalla prossima edizione si possa creare una struttura che operi sul territorio già dai mesi precedenti per far sì che si possano cogliere appieno le opportunità che una vetrina internazionale così importante può offrire.