
Un decreto ministeriale ha sancito la sospensione dei termini tributari per i contribuenti colpiti dal sisma che ha colpito alcune Regioni del Centro Italia. Tutto ciò che è scaduto o e scadente tra il 24 agosto e il 16 dicembre, potrà essere pagato entro il 20 dicembre 2016, in un’unica soluzione e senza nessun tipo di interessi o sanzioni o oneri accessori relativi al periodo di sospensione. A una prima impressione sembra che l’Erario si sia mostrato magnanimo. Ma, per l’appunto, una prima impressione. Perchè se prendiamo in considerazione che le prime casette provvisorie saranno pronte tra circa sette mesi (così è stato riferito dalle autorita’) e, al di là della retorica buonista e fumogena che in genere circonda questi provvedimenti, siccome crediamo che alla vigilia di Natale la situazione dei terremotati sarà quasi identica a quella attuale, il dover pagare in un’unica soluzione quanto accumulato di debito fiscale a partire dal 24 agosto, non li aiuterà per niente a far fronte alla difficoltà. Non crediamo di essere estremisti nel fare una valutazione del genere… anche perchè l’esperienza insegna: a parte alcune isole felici del nord Italia, tutti gli altri terremotati in zone di non rigogliosità economica, la situazione è pessima anche a distanza di decine di anni.
Quindi, perchè e a cosa serve questo decreto ministeriale? Qualcosa andava fatto per dimostrare che l’Erario veniva incontro alle sopravvenute difficoltà di una tragedia che è figlia della italica civilizzazione e urbanizzazione. E hanno deciso solo di dare un’aggiustatina ai capelli mossi dal tornado. Tanto, la memoria e’ breve e fra un po’ di terremotati non si parlerà più. Nonostante gli sforzi del Sindaco del Comune all’epicentro del sisma, Amatrice, che per dare visibilità e memoria ai suoi amministrati, ha ritenuto opportuno denunciare dei guitti parigini (Charlie Hebdo -2) che hanno osato fare ironia sulle disgrazie altrui… denuncia che, ancor più velocemente del terremoto in sè, cadrà nel dimenticatoio e sarà solo servita a far fare a tutti i cittadini del paesino laziale la figura di censori. Il 20 dicembre 2016 i terremotati saranno ancora tali (fuggiti o meno che siano dal loro territorio) e il pagamento in forma unica del debito fiscale sospeso, rappresentera’ per loro una sonora mazzata. I problemi -tutti- li avranno ancora addosso, e dovranno aggiungere anche la beffa e il peso che, proprio per Natale, quando magari si spende -anche loro, si presuppone- un po’ di più per regali e vettovaglie, avranno difficoltà maggiori. Bello Stato. Quello dei finti immobili antisisma e dei finti aiuti del Fisco. E, purtroppo, la meravigliosa operosità di tutti coloro che umanamente e praticamente, hanno dato una mano ai terremotati a sentire meno male, a parte i soccorsi immediati, non sara’ servita a nulla. Beffati, quindi, anche tutti i soccoritori, perchè non supportati da chi logisticamente e civicamente avrebbe dovuto istituzionalizzare i loro sforzi e impegni di primo soccorso. Ma siamo proprio fatti così male, noi italiani? In buona compagnia, nel mondo, per carità, ma l’espressione di sconforto ci esce dal cuore e dalla testa.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc