Messina ha bisogno delle migliori intelligenze

Da oltre 5 anni ho scelto di occuparmi in prima persona della nostra Città. L’ho deciso perché ho compreso come esistano solo due modi di fare Politica: FARLA O SUBIRLA!
Per la stessa ragione, pur avendo commesso da neofita alcuni errori, ho sempre creduto che solo la partecipazione della SOCIETÀ CIVILE alla vita politica cittadina potrà consentire di delegare finalmente ai migliori il futuro della nostra comunità. Solo se ETICA, COMPETENZA E MERITO diverranno realtà anziché parole enunciate e vuote di contenuto sarà possibile cambiare Messina sul serio. Le notizie della chiusura di numerose scuole e la protesta sacrosanta degli studenti accompagnata dall’interminabile crisi dei Servizi Sociali, solo per citare le ultime due emergenze in ordine cronologico, danno la misura della distanza siderale tra i drammi che i Messinesi giornalmente vivono e le soluzioni annunciate e mai attuate che, ahimè, non sono oramai limitate alla campagna elettorale. La distanza tra chi è delegato e chi delega e vive una crisi economica, sociale e culturale devastante trova la sua cifra nell’incapacità di dare risposte “normali” ai Messinesi. Il rischio oggi è che la continuità dell’esperienza Accorinti (#quellichecisonoadesso) con le esperienze passate (#quellicheceranoprima) in termini di risultati fallimentari ed atteggiamento porti ad una rassegnazione e ad una disaffezione generale e letale. Messina ha bisogno delle migliori intelligenze, di quelle restate, di quelle che resistono e di quelle costrette ad emigrare. Messina ha dimostrato nel 2013 di volere il cambiamento e di non essere disposta a piegarsi a ragionamenti che solo la politica sembra continuare a sostenere, un po’ come il giapponese che sull’isola deserta combatte la guerra ormai finita. Il mondo è cambiato e con gli ideali è scomparsa anche la “Politica”. Quando parlo di Politica parlo della più nobile delle Arti, parlo di Platone, Aristotele, Pericle. La Politica è un’arte nobile e quella che anche noi Messinesi subiamo da decenni non è Politica ma affare personale di pochi. Per tale ragione, visto che tanti amici continuano a chiedermelo, voglio chiarire, senza alcuna pregiudiziale ma con la solita schiettezza che ha contraddistinto la mia breve esperienza politica, che, qualora esistessero le condizioni, non mi trierei indietro se fosse necessario ricandidarmi a Sindaco per continuare il percorso iniziato con reset nel 2011, proseguito senza sosta dopo le deludenti amministrative del 2013 attraverso nuove iniziative, sempre costruttive e finalizzate ad UNIRE TUTTA LA SOCIETÀ CIVILE, come “Piattaforma Programmatica Comune”, “Messina Anno Zero” e in ultimo, alla fine del 2015, con l’autoconvocazione degli “Stati Generali di Messina”. A mio modesto avviso è proprio da lì, dagli Stati Generali di Messina, che si dovrebbe ricominciare avviando un confronto finalmente costruttivo basato sul merito delle questioni e sulle soluzioni da attuare utili alla nostra Comunità. Per farlo è necessario ridare la parola ai Messinesi (non parlo del voto che sarebbe comunque auspicabile) e COSTRUIRE UN PROGETTO DI SVILUPPO CONDIVISO E TRASVERSALE e con esso UNA PROPOSTA POLITICA VERAMENTE ALTERNATIVA alla politica con la p minuscola, ai finti rivoluzionari ed a chi immagina di sostituirsi agli attuali politici attraverso demagogia e populismo. La Città non potrà permettersi altri amministratori incapaci e/o in malafede e per evitarlo è necessario che chi è capace e in buonafede chi è stanco di subire e lamentarsi si rimbocchi le maniche e dia una mano per evitare che la nave affondi.
IO CI SONO!

Alessandro Tinaglia