di Roberto Gugliotta
Se il Consiglio comunale ritroverà la dignità perduta – salvo grandi sorprese – il prossimo mese si darà il via libera alla missione "Salviamo Messina dal sindaco Accorinti" con la conseguenza che rimarranno senza panchina molti cervelli prestati alla rivoluzione dal basso. Mi sembra quantomeno singolare che ancora qualcuno dei consiglieri comunali sia indeciso: lealtà politica o cinica convenienza? Il mio pensiero è molto crudo. Siamo dei politicanti convinti in ragione diretta alla sfiducia che giustamente nutriamo nei nostri confronti: da queste parti senza padrino politico non si mangia. E chi è senza sponsor fa vita magra. Troppe delusioni ci ha inflitto la storia perché non dobbiamo dubitare di noi medesimi. Allora, per uno strano gioco del destino, preferiamo eludere la nostra presenza in Consiglio comunale e rifarci all’opera altrui, che non sempre ci ricompensa della nostra fiducia. Ma appunto per questo ci consoliamo: che tradendoci i politici, possiamo maledirli senza ritegno alcuno, che si faccia il nostro male è appena rilevante e nella maggior parte dei casi trascurabile: questo consente alla nostra indole di perditori nati. Di eterni buddaci. La rivoluzione dei palazzi? Sono dell’idea che il cambio di passo non passa attraverso i figli del Sistema che contestano lo stesso Sistema. Un po’ poco, quanto a buona politica.