Cercavo la rivoluzione dal basso ho trovato la Lobby

Devo dire che sono un po’ confusa e profondamente delusa dallo spessore della classe politica che è emerso della lunga diretta che ho seguito solo in minima parte. Quanto alle osservazioni di Emilio Fragale, mi lascio coinvolgere da una dialettica forbita e intelligente che rende piacevole la lettura e che offre, anche ironicamente, spunti di riflessione e di speranza. In politica, l’onestà e la capacità di relazionare in buon italiano non possono essere considerati valori aggiunti!

Giovanna Cardile

Ci ho ripensato nei giorni neri della rivoluzione dal basso. C’è qualcosa che gira nell’aria e suggerisce che si possa essere meno buoni con chi a parole si professa paladino degli ultimi. Anzi si debba. Per onestà intellettuale. Una delle frasi preferite dai nostri politici è: giudicateci dai fatti. Bene, i fatti sono questi: la buona amministrazione si fa con interventi trasparenti, si può fare con altri ingredienti, come il micidiale “olio di sistema”, ma è meno buona. Una malattia per giustificare l’assenza, due o tre astensioni diplomatiche, qualche chiamata in privato ed ecco che la sfiducia non passa e il sindaco Accorinti è salvo, per modo di dire. Vi sta bene ugualmente? Esultate con balli e brindisi? Pazienza, ma almeno evidenziatemi la presenza dei notabili che hanno permesso tutto ciò, no? Nemmeno quello? Andiamo male, bisognerà leggere quelle parole scritte piccolissime sul retro della maglia Free Tibet. Siete almeno d’accordo sul fatto che il cittadino deve sapere se sono impiegate sostanze derivate da lobbisti geneticamente modificati? No? E allora vi meritate un vaffa alla Grillo, per ogni percentuale di sterco del diavolo. Vedo che l’ex ministro Gianpiero D’Alia e il deputato regionale Giuseppe Picciolo hanno spiegato che sapevano bene cosa stava accadendo in Consiglio, mica erano distratti o rimbambiti. Consapevoli e fieri, diamine. Coraggio Messina, non resterai senza politica. Ma poi questa storia dell’olio di sistema è solo l’inizio, ve lo dice uno che sulla lobby dello Stretto ha parlato subito chiaro. La mentalità è la stessa: chi non accetta la volontà del Sistema sarà punito severamente. Chi si piega, onori e gloria. Epperò caro Accorinti ricorda (a futura memoria): gli dai un dito e si prendono il braccio. Nel frattempo, non è assolutamente il caso di preoccuparsi per la rivoluzione dal basso in salsa buddace. Si sta suicidando, non disturbiamo il Dio Sistema. Nel nuovo capitolo di Palazzo Zanca, nemmeno un sindaco e un Consiglio riescono a smuovere le cocciutaggini. Hai voglia di chiedere una città pulita, amica degli ultimi, trasparente. Rullo di tamburi: ecco, ci pensa l’olio di sistema. Siam messi bene.

RoGu