Il vento del cambiamento soffia sempre più forte. Noi di WEQUAL lo abbiamo respirato a pieni polmoni e siamo pronti a schierarci ancora una volta a difesa dell’amore. Dopo i recenti episodi di omofobia, abbiamo capito che non è più tempo di restare in silenzio e siamo felici di poter dar voce ad un progetto che da tempo ci tiene impegnati. Stanchi di subire violenze e discriminazioni in una società incapace di accettare il “diverso”, il nostro è un grido di aiuto rivolto alle istituzioni. Il nostro è un disegno di legge contro l’omofobia e si basa su un’osservazione semplicissima: ciascuno è libero e degno di poter vivere la sua sessualità e, conseguentemente, di amare nel modo più rispondente alla sua più intima percezione di sé.
LA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA. (Carpenelli-Sechi)
Agli effetti della legge penale, per dignità sessuale deve intendersi la condizione umana risultante dalla combinazione degli elementi di sesso biologico, identità sessuale ed orientamento sessuale. Agli stessi effetti:
a) per sesso biologico deve intendersi l’insieme dei dati genetici che caratterizzano l’appartenenza al genere femminile ovvero a quello maschile;
b) per identità sessuale deve intendersi l’intima percezione, anche se non soggettivamente definita, della corrispondenza del proprio essere all’identità di donna ovvero all’identità di uomo ovvero entrambi;
c) per orientamento sessuale deve intendersi l’attrazione emotiva o sessuale, anche se non soggettivamente definita, nei confronti di un sesso specifico, di entrambi ovvero di nessuno dei due.
Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque offende la dignità sessuale di una o più persone è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a € 12.000.
Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni.
La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso avvalendosi di mezzi di comunicazione telematica o di massa.
La pena è aumentata fino a due terzi se il fatto è commesso in danno di minori.
CONCLUSIONE: Il nostro principale obiettivo è stato quello di spogliarci di inutili complicazioni e orpelli e di privilegiare un’impostazione dispositiva semplice, immediata e diretta, in grado di rispecchiare la semplicità del concetto che dà vita al progetto.
dalla attenta valutazione di teorie e idee, il nostro percorso ci ha convinti che nel prezioso tessuto della Costituzione è possibile riscoprire una tutela dello svolgimento della personalità di ciascun uomo, finalmente libera da pregiudizi e discriminazioni, anche dal punto di vista della sessualità e dell’orientamento sessuale. È da questo che il nostro disegno di legge trae forza e slancio, esprimendosi nella previsione di un reato che incrimina qualsiasi offesa diretta alla “dignità sessuale” propria di ciascun uomo, senza escludere la rilevanza penale delle tragiche conseguenze che un atto di omofobia spesso provoca.
Non abbiamo la presunzione di cambiare l’Italia. Crediamo solo che il nero dei lividi sulla pelle di quelle ragazze e quei ragazzi vittime di omofobia sia ormai inaccettabile in una società che aspiri a qualificarsi come civile. Ma soprattutto crediamo nell’amore e nel nostro potere di vincere quel nero e quella sofferenza con le pennellate arcobaleno con cui questo stesso progetto è stato redatto.