I vitalizi non esistono più dal 2012. L’attuale sistema, per i parlamentari, prevede una pensione contributiva a 65 anni di età per una legislatura. Esistono, però, i vecchi vitalizi dei parlamentari che alcune proposte di legge vorrebbero far confluire nell’Inps e ricalcolarle con il sistema contributivo (tanto versi, tanto ottieni). Il risparmio medio annuale sarebbe di 76 milioni di euro. La legge, se approvata, avrebbe un effetto retroattivo, cioè si vara una legge oggi che è applicata alle norme di ieri (grandi giuristi in Parlamento!).
Pensioni. Passiamo alle pensioni ordinarie, quelle dei comuni cittadini, che per la maggior parte sono state ottenute con il sistema retributivo (mediamente l’80% dello stipendio). Se applicassimo, retroattivamente, il sistema contributivo (tanto versi, tanto ottieni) anche alle pensioni attualmente percepite, si otterrebbe una diminuzione media del 30%. Ogni pensionato faccia i conti con la diminuzione della propria pensione di circa un terzo (chi prende 1000 euro ne avrebbe 700, chi percepisce 1500 euro ne avrebbe 1000 e cosi’ via).
Considerando il 30% in meno dei 217 miliardi di pensioni vere e proprie (escludiamo quelle assistenziali, sociali, ecc.) si otterrebbero risparmi per 65 miliardi l’anno.
Che cosa sono 76 milioni di risparmi dai vitalizi in confronto ai 65 miliardi di risparmio ottenuti dalle pensiono ordinarie? Nulla! Riteniamo che questo sia il vero obiettivo delle proposte depositate: per il bilancio dissestato dei nostri conti pubblici 65 miliardi di risparmio dalle pensioni sarebbero più che una boccata di ossigeno e chi ne pagherebbe il prezzo sarebbero i pensionati. Il fumo dei vitalizi nasconde l’arrosto delle pensioni; è li che si vuole addentare, con l’aiuto (inconsapevole?) di qualche Robespierre di turno.
Stiamo vaneggiando? No, perche’, in questo senso, alcune proposte sono state gia’ fatte, seppur limitative.
Nessun pensionato sarà più sicuro della propria pensione e in un’età per la quale è difficile, se non impossibile, ricollocarsi nel mondo lavorativo. Alla fine saranno i pensionati a rimanere con il cerino in mano.
Si farà macelleria sociale.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc