Giustizia. Tenere la barra dritta

A vedere i cosiddetti "talk show" vengono i brividi. Processi mediatici che accusano e condannano. Nessuno si sottrae: Mediaset, La7 (Cairo Communication) e anche la Rai che, benchè introiti 2 miliardi (non milioni) di euro dall’imposta/canone, viene meno a quel servizio pubblico cui è demandata per consegna.
Già i nomi sono evocativi: "La Gabbia" de La7 fa pensare alla cella di un carcere, "Matrix", di Mediaset, ricorda una frase del celebre film "E’ il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.", "l’Arena", della Rai, che celebra i fasti della corrida nella quale il malcapitato/toro di turno è infilzato dai picadores per essere finito dalla spada del torero. I talk show servono a incrementare gli ascolti cioe’ la pubblicità e quindi i soldi. Informazione? Non pervenuta. Noi crediamo che i processi debbano svolgersi nelle aule dei tribunali e, tanto per far riferimento alla nostra Costituzione (art.27), il cittadino e’ innocente fino a prova del contrario, cioe’ fino a sentenza definitiva; lo abbiamo sostenuto ieri, quando erano indagati l’assessore capitolina Muraro, il capo del personale Marra e la sindaca Raggi, lo sosteniamo oggi che sono indagati il ministro Lotti, gli imprenditori Renzi e Romeo, e l’ex magistrato Ingroia. Vero è che circolano tanti piccoli Robespierre e che il popolo scelse Barabba, ma noi teniamo la barra dritta: il punto di riferimento è la nostra Costituzione.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc