Messina è un delitto senza importanza

di Roberto Gugliotta

La valanga quotidiana di notizie sensazionali e per questo sempre particolari, la pioggia incessante di paladini, l’informazione che si è fatta ormai solo politica, o pallonara, o giudiziaria, allontanano la realtà, inscenando un continuo spettacolo che inquieta e dà un senso di grande solitudine. Il tempo serve anche a far dimenticare la verità: utile non esprimere opinioni. Ogni buona azione non resterà impunita, dico bene? Guai a cercare chiarezza, e libertà di scrittura… A che serve indignarsi? Questa città scartata dalle istituzioni è anche il filo della vita, dell’esperienza individuale, della realtà personale che ognuno subisce o crea a suo modo, con ferite mai completamente sanate. Messina è una liberazione, un affrancamento, la meraviglia di raccontare l’anima di un luogo talmente povero da offrirsi a pagamento al proprio carnefice. Messina è sbattere il grugno dove la scrittura porta magari chiudendo gli occhi per non soffrire più di illusioni. Tanto nessuno paga mai per le sue colpe: anzi, da queste parti si viene premiati se tieni il sacco al ladro. La situazione continua a essere molto confusa, perché i fantasmi si battono strenuamente per allontanare di un giorno, di una settimana, di qualche anno la fine dell’allegra brigata. Messina è un delitto senza importanza, che pare un suicidio e che non intacca la vita dei bravi e solerti cittadini, tutti sindaci, tutti amministratori, tutti allenatori, come sempre sereni, attivi, ancora giovani, ancora belli, capaci di canticchiare i loro cori allo stadio, con tanto di sciarpa giallorossa, mentre percorrono la città in bicicletta.