BASTA!

Lo spiegheremo in modo semplice e comprensibile, senza tecnicismi.
Il raddoppio del canale di Suez, nell’agosto 2015, ha aperto incredibili scenari di sviluppo poiché ha di fatto raddoppiato anche i traffici delle merci che transitano nel Mediterraneo.
Queste merci, oggi, attraverso il canale di Suez passando da Gibilterra arrivano in Europa attraverso il Porto di Rotterdam compiendo una traversata lunghissima che allunga ovviamente i tempi di consegna delle merci oltre che il costo del trasporto delle stesse.
Per chi non lo sapesse oggi Rotterdam è il più grande e ricco Porto d’Europa.
Anche un bambino, quindi, comprenderebbe quanto sarebbe appetibile e soprattutto competitivo se dal Canale di Suez le merci approdassero nel Porto di Augusta e da lì, attraverso l’alta capacità (l’alta velocità per i container) ed il Ponte sullo Stretto (potendo usufruire anche di Gioia Tauro) intercettassero l’alta capacità già in esercizio a partire da Napoli per arrivare in Europa.
E’ talmente banale comprendere quante merci intercetteremmo che non avviare un’infrastrutturazione che dia al Meridione d’Italia l’opportunità di risorgere tramutandolo da palla al piede del Paese in motore propulsore può trovare una spiegazione solo nella solita logica che dall’Unità d’Italia vede il Meridione come agnello sacrificale, come luogo del sottosviluppo pianificato. Per tale ragione oggi è necessario che i cittadini comprendano che non sono in gioco banalmente il futuro di Messina o la costruzione del Ponte sullo Stretto ma semmai sul piatto c’è il cambiamento epocale del Meridione attraverso un’azione di perequazione infrastrutturale che la nostra Costituzione impone.
Perché le cose cambino quindi è necessario che l’opinione pubblica si ribelli, che la deputazione Nazionale faccia squadra con quelle dei territori interessati da questa grande opportunità per costruire un Lobby (la cui accezione negativa esiste solo in italia) capace di contrapporsi alle lobbies che osteggiano la realizzazione di infrastrutture che ci riportino al centro del Mediterraneo. Se agli annunci in terra Sicula del Ministro del Rio, che ha di fatto certificato il disimpegno del governo rispetto alla questione meridionale, fosse seguito un folto e copioso lancio di pomodori Pachino oggi forse non staremmo celebrando l’ennesimo funerale del nostro territorio.
L’ennesima sperequazione, l’ennesima ingiustizia che vede il Governo investire miliardi nel Nord su tratte autostradali inutili ed ignorare investimenti di importi equivalenti capaci di far risorgere il Sud. Crediamo sia ora di dire basta.

Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia