Trito e ritrito l’argomento “Ponte”.. già bimbo sgambettante (oltre 60 anni fa) sentivo mio nonno (alto funzionario di stato a Messina) parlarne con disincantato interesse: era assolutamente necessario ma non si sarebbe mai fatto!
Conosceva evidentemente bene i suoi polli (politici e istituzionali), quelli dell’epoca riteneva che solo il Duce lo avrebbe potuto realizzare,sempre che lo avesse voluto davvero.
Mussolini aveva, nel Ventennio, già messo mano a opere colossali e impegnative a dimostrazione della grandezza del Fascismo e che avrebbero magnificato la potenza della Italia (del regime e sua personale). L’incompiuto EUR di Roma ne fu ultimo esempio. ma, vista la fine disastrosa, non sapremo mai se, come e quando il Ponte si sarebbe fatto.
Abbiamo provato, invece, come il democratico regime parlamentare che sostituì monarchia e repubblica (RSI) di Ponte ha continuato a parlare, ha pure speso decine di miliardi in studi e impegni di realizzazione ma ci ha lasciato sempre al punto di partenza…anzi, addirittura peggio!
Ricordo benissimo che, pur essendo praticamente ancora nei decenni del dopoguerra, tra Messina, Villa San Giovanni e (meno) Reggio di Calabria si traghettava abbastanza bene, con numerose navi, anche di nuova costruzione, e con frequenze continue pure notturne le vituperate FS offrivano un decente servizio a treni, camion, auto e passeggeri (spesso questi neppure il biglietto facevano). Non c’erano i “privati”, quelli che poi avrebbero portato a un progressivo disimpegno del “servizio pubblico” destrutturato per favorire i “signori del traghettamento gommato”…tutti rigorosamente “contrari” al Ponte (e vorrei vedere) e pure legati alla potente sinistra ambientalista, ecologista etc, etc. da sempre ostile al progetto di collegamento tra le due sponde con ponte (e pure tunnel). Mi sono costantemente battuto (secondo mie possibilità) per la realizzazione di questa opera colossale, ritenendola non solo necessaria ma pure quasi “dovuta” a Sicilia e Calabria..ho seguito dal primo momento Tony Zermo (giornalista de La Sicilia) nella sua (quasi solitaria) mediatica “missione” di civiltà e progresso in nome del Ponte l’ho pure più volte sconfortato con analisi spietate sulla potenza dei “contrari” alla costruzione e sulla ineluttabilità della sconfitta. Ma, avendo visto sere fa su Sky Focus un documentario su arditissimi “ponti strallati” tirati su in Francia e altrove, ho provato (oltre alla solita rabbia per la italica,miope impotenza) una scintilla di ribellione alla rassegnazione… Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà, si “dovrà” fare.. lo vedranno i nostri pronipoti ?? Probabile, chissa? Ma io continuo a crederlo…
Vincenzo Mannello