Le dimissioni come atto di amore

L’ennesima emergenza rifiuti e le oramai “solite” reazioni dell’amministrazione Accorinti confermano la preoccupante convinzione che “Renato e company” non abbiano davvero cognizione del disastro di questi anni di governo.
Se qualche dubbio fosse rimasto, a nostro avviso, viene fugato dalle dichiarazioni dell’Assessore Ialacqua e dai silenzi di Accorinti e dei suoi ultimi sostenitori.
A nostro avviso, oggi, le dimissioni non andrebbero richieste solo a Ialacqua ma a tutta la Giunta, partendo dal Sindaco.
Non crediamo però che abbia più senso richiamare i fallimenti in ogni settore poiché abbiamo visto che le valutazioni di Sindaco e Giunta non sono obiettive, non sono politiche e le responsabilità, a loro avviso, stanno sempre e comunque altrove quando non si tratta di attentato o intervento di mafia e di poteri forti.
Oggi la sola richiesta che crediamo possa essere fatta è quella di dimissioni come atto di amore verso una Città in ginocchio e sempre più in ritardo, una città che invecchia e muore, che non è più in grado di dare opportunità e prospettive ai giovani e meno giovani.
Il nostro appello va a chi riesce ancora a parlare col Sindaco e con il suo, sempre più ristretto, cerchio magico.
Abbiate pietà di questa città e di questa gente e liberatela.
Permettete ai Messinesi di scegliere una via di fuga, una soluzione democratica capace di ridare opportunità e speranze.
Nell’attesa dell’arrivo del Dalai Lama ci auguriamo che avvenga un vero miracolo e che Accorinti, come San Paolo, venga folgorato sulla via di Damasco recuperando obiettività e ragionevolezza.
Liberi, quindi, Messina e permetta ai Messinesi di combattere la grande battaglia per “alta capacità” e “Ponte” sostenuta da una nuova classe politica capace di rappresentare seriamente i bisogni e le aspirazioni di questo territorio.

reset c’è!

Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia