La mala amministrazione figlia della mala cultura e della mala politica? Il caso Firenze

Questo stimolo ci è venuto riflettendo ulteriormente su quanto ha messo in atto il Sindaco di Firenze, facendo bagnare i gradini di alcune chiese prestigiose della sua città per impedire ai turisti di riposarsi sedendosi, nonchè di consumare cibi compromettendone il decoro. A parte il fatto che l’azione di per sè è risultata inutile, vista la stagione calda che ha fatto evaporare il bagnato, ripopolando subito dopo le varie gradinate, e a parte il fatto che soluzioni semplici come dare l’alternativa con delle panchine o -per restare in ambito punizionista- mettere cartelli e addetti alla sicurezza che ricordavano il divieto, non son state al momento prese in considerazione, rimane l’amaro in bocca nel constatare come il primo cittadino di una citta’ cosi’ importante nel mondo, per storia, cultura e turismo, la capitale del Rinascimento, abbia deciso un provvedimento del genere… come se i turisti stanchi fossero dei molesti manifestanti da disperdere con la forza degli idranti.
Ma come gli e’ venuta in mente una cosa del genere? Eppure, ufficialmente, il Sindaco di Firenze e’ persona dotta, e’ laureato in giurisprudenza, suona per bene il violino ed ha anche tanto di diploma, e’ stato parlamentare della Repubblica e poi, umanamente, ha una famiglia, dei figli, un parentado di tutto rispetto, nonche’ un background sociale che, in una citta’ come Firenze, non e’ al limite del deterioramento totale come in tante altre parti d’Italia e’ avvenuto per quella socialita’ e ricreativita’ legata alla sinistra comunista prima e a quella “Pd” oggi. Gia’ come gli e’ venuto in testa? E si e’ fatto anche riprendere da vari media, che gli mancava in mano solo la sistola, mentre metteva in atto l’operazione “idrante non violento”. Cosa frulla nella testa del primo cittadino che prende iniziative del genere convinto che siano per il bene e l’ordine pubblico… forse (senza offesa), tra i nervi della sua cassa cranica, invece di sangue, scorre acqua e quindi e’ stata una sorta di ricongiungimento tra elementi originari, e si sa, il richiamo della natura e del sangue, non si blocca davanti a nulla, anche fosse il piu’ razionale e posato ragionamento, che dovrebbe essere la costante di un amministratore di tal tacca.
Per capire, ve l’immaginate il Sindaco di New York, Bill De Blasio, in strada a fiancheggiare gli agenti in divisa del New York City Police Department (NYPD) che con idranti bagnano i marciapiedi di Time Square? Impossibile anche perche’ in quella piazza che e’ il centro del mondo, come in altri luoghi importanti della stessa citta’, non c’e’ proprio bisogno di sedersi sui gradini o per terra: e’ pieno di tavoli e sedie color mattone o bianche in cui ci si puo’ sedere senza dover pagare un caffe’ 5 o 10 euro, ma solo sedersi. Eppure, New York e’ una citta’ che, riguardo ad ordine pubblico, ha tanti e piu’ gravi problemi di Firenze.
Crediamo che sia un approccio culturale, politico ed amministrativo diverso. Lo stesso, per esempio, che porta il Sindaco gigliato a bloccare la citta’ per l’inaugurazione di un sottopassaggio, o a mantenere le strade strapiene di buche, senza gabinetti pubblici per i turisti, con venditori ambulanti (clandestini e no) che deturpano i luoghi piu’ belli e turisticamente interessanti (San Lorenzo, piazzale Michelangelo, etc..), o a non trovare la soluzione per l’esercizio del culto musulmano, “regalando” parte di un quartiere storico e centrale (Santa Croce), all’invasione di persone sdraiate in terra per pregare, che bloccano tutto e si sentono emarginati e trattati come un impaccio (come potrebbe essere altrimenti?) dai piu’.
E quale sarebbe l’approccio del nostro primo cittadino? Bella domanda. Noi, che lo guardiamo e lo ascoltiamo con attenzione, ogni tanto ci par di comprenderlo, ma subito dopo dobbiamo ricrederci. Ripensiamo all’uomo dotto di cui abbiamo scritto sopra, e continuiamo a stupircene… arrivando ad una soluzione (sempre provvisoria, per carita’): che e’ figlio del nostro tempo. Di lui, quando sara’ passato, non se ne ricordera’ nessuno, sara’ un numero di un elenco. Nella storia sicuramente si parlera’ di questo periodo dove alla politica e alla cultura si e’ sostituito l’apparire (inconsistente per entrambi, con ovviamente alcune lodevoli eccezioni), l’urlare, l’arroganza del potere, il parlarsi addosso; sara’ un periodo di decadenza che i futuri storici affiancheranno ad altri passati e futuri nei secoli.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc