Grilli dello stretto: Regione colpevole. Subito stato di calamità e di emergenza

“Messina brucia e quest’anno la devastazione del territorio ha raggiunto le proporzioni del disastro ambientale. Quanto avvenuto è assolutamente inaccettabile.”
Questa la lapidaria dichiarazione degli attivisti del meetup Grilli dello Stretto in merito all’inferno di fuoco che ha attanagliato Messina negli ultimi tre giorni.
Il Meetup si spinge oltre chiedendo “immediate e chiare risposte alle domande di un’intera città e – tramite i propri portavoce Valentina Zafarana e Francesco D’Uva – che venga urgentemente dichiarato, ai sensi dell’art.3 comma 1 della L.R. 42/95, lo Stato di calamità naturale da parte della Regione Siciliana, e con altrettanta celerità lo stato di emergenza ai sensi dell’art. 5 L 225/92 ss.m.i da parte del Consiglio dei Ministri”.
Gli attivisti analizzano le responsabilità di chi doveva prevenire e non l’ha fatto: “Governare un territorio – affermano – non vuol dire gestire un’emergenza, ma porre in essere tutte le misure necessarie alla prevenzione di fenomeni ormai conosciuti e attesi, anno dopo anno. Senza populismo, vogliamo spiegare dove sono le responsabilità e come è possibile evitare, in futuro il ripetersi di tali disastri, al netto della natura dolosa degli incendi, sulla quale si determinerà la magistratura.”
“La politica – spiegano gli attivisti – ha preferito gestire il tema della tutela dell’ambiente e del territorio con il concetto moderno del precariato, troppe volte andato a braccetto col clientelismo; nel caso di specie, ci risulta che il Corpo Forestale Regionale conti, tra amministrativi e personale in divisa, circa 700 unità e che le decine di migliaia di addetti alla prevenzione vadano ricercate nei braccianti agricoli. Il risultato di questa gestione scellerata è che le unità di stanza al Distaccamento Forestale di Colle S.Rizzo, con competenze di polizia forestale sull’intero territorio comunale, sono solo due.
Una situazione aggravata dalle scelte del Governo Regionale che ha operato un taglio del 50% dei fondi destinati, come da capitolo spese, agli automezzi antincendio ed un taglio alle spese funzionali ai lavori di prevenzione.”
Sono tante le domande, purtroppo retoriche, che il Meetup pone alle istituzioni: “Dov’è il piano antincendio della Regione Siciliana? I DOS(Direttori operazioni di spegnimento) cioè coloro che coordinano lo spegnimento a terra e l’intervento aereo, condotto di concerto con VVF, volontari od operai forestali, sono in numero sufficiente? È stata effettuata manutenzione boschiva, della viabilità forestale e sono stati realizzati i viali tagliafuoco a protezione delle zone boscate? È stato previsto un numero adeguato di prese d’acqua per le squadre di spegnimento e un numero sufficiente di bacini per gli elicotteri antincendio? Non ci risulta. Eppure tutti questi adempimenti fino a non troppi anni addietro non solo venivano eseguiti con regolarità ma venivano anche programmati con congruo anticipo: cosa è cambiato? E’ solo disinteresse nei riguardi della prevenzione a tutela del territorio?”
In conclusione, il Meetup richiama alle proprie responsabilità anche il Comune di Messina: “Ricordiamo che la Legge Regionale 16 del 1996 impone il catasto comunale dei terreni percorsi da incendio: il Comune di Messina è fermo al 2009/2010.”