A Messina ricompare la politica della Dc degli anni della prima repubblica

A Messina ricompare la politica della Dc degli anni della prima repubblica. Accorinti è l’interprete
Sembra i tornare indietro nel tempo e di rivedere le vecchie preparatorie campagne elettorali che, puntualmente, distribuivano poltroncine a destra e a manca. E’ il caso della nomina di altri cinque esperti a titolo gratuito al Comune.
La campagna elettorale del Sindaco, che finirà il suo mandato tra 11 mesi, è aperta e non è difficile capire chi saranno i sostenitori.
Avendo noi letto di varie sentenze della Corte dei Conti, che dicono dell’illegittimità degli esperti a titolo gratuito, come Partito Comunista Italiano domandiamo se tali nomine, ma anche le precedenti, non siano l’escamotage per esonerare l’amministrazione dai vincoli che la norma impone.
A nostro avviso, la risposta, è positiva e, dunque, rende illeciti gli incarichi assegnati in quanto:
a. Le norme sulla scelta vanno comunque applicate dalla P.A. in mancanza di una norma del legislatore che preveda il contrario;
b. I rimborsi spese, comunque, costituiscono un costo per cui occorre che l’atto di nomina sia munito di apposita copertura finanziaria (come chiarito dalla circolare dell’ass. reg. al bilancio n. 19/2003);
c. In presenza di norme di legge che definiscano l’ammontare del compenso da pagare, è facile prevedere un futuro contenzioso, con la formazione di un debito fuori bilancio;
d. I codici di deontologia professionale, di norma, prevedono che i professionisti non possono effettuare prestazioni professionali per compensi inferiori ai minimi tariffari, configurandosi diversamente illegittima concorrenza. Ne consegue che il ricorso alla consulenza gratuita è spesso configurabile come un tentativo di raggirare le norme sulla contabilità pubblica e quelle che (in ossequio ai principi di imparzialità, buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione), stabiliscano le procedure da seguire per l’individuazione del nominabile.
Questa tesi è rafforzata dall’intervento della Corte dei Conti della regione Calabria (sez. controllo in sede consultiva deliberazione n. 395 del 2.8.2010 – pubblicato su “Norma” del 28.10.1010), che ha dichiarato inammissibile la nomina di personale all’ufficio staff con riconoscimento del solo rimborso delle spese sostenute e con esclusione di qualsiasi compenso per l’attività svolta, perché incompatibile con l’art. 90 del T.U.E.L. definendo tale norma imperativa e inderogabile.
Questo parere, pur riferendosi a personale assunto con contratto a lavoro subordinato, fissa tuttavia il principio secondo il quale quando la norma prevede il metodo di calcolo del compenso da corrispondere non è derogabile da parte della P.A..
Ne discende che, ove la legge espressamente preveda il compenso da riconoscere ai consulenti/esperti, in applicazione del principio prima citato, è illegittimo l’incarico loro conferito gratuitamente.
La domanda che, inoltre, rivolgiamo ai consiglieri comunali è la seguente: voterete ulteriori debiti fuori bilancio?

Luana Manzone, segretaria sez. “Alfredo Bisgnani” Pci Messina
Antonio Bertuccelli, segretario regionale Pci Sicilia