Gli uomini possono passare, stritolati dalle bufere; rimane la classe intera, per le cui fortune,devono sapere anche morire, scriveva Antonio Gramsci.
Esprimiamo un giudizio fortemente negativo rispetto alla nota in cui Fava e Navarra danno appuntamento per “una assemblea regionale alla quale proporre un percorso programmatico e la candidatura di Claudio Fava a Presidente della Regione Sicilia alle elezioni regionali.”
Noi non ci innamoriamo degli uomini ma dei progetti e dei programmi.
Avevamo pensato che Navarra potesse essere la sintesi delle forze politiche, dei movimenti, delle associazioni, dei singoli che sostenevano l’idea di porre in essere una lista che rappresentasse l’unità della sinistra e l’alternatività al Pd.
In questi mesi forze politiche, associazioni, militanti hanno lavorato in Sicilia, tra mille difficoltà, a costruire un percorso partecipato di alternativa che adesso viene azzerato dal prevalere di ristrette logiche di vertice.
Massimo rispetto per la storia di Claudio Fava ma la sua candidatura, ad opera di Art.1-MDP, ha avuto sin dall’inizio l’evidente funzione di porre un’ipoteca moderata sulla costruzione della lista di sinistra. A ciò si aggiunge che essa è stata costantemente accompagnata da gravissime dichiarazioni di disponibilità nei confronti del PD da parte dei massimi esponenti di Art.1, da Rossi a Bersani. Anche il metodo con cui questa candidatura è stata imposta è inaccettabile.
Apprendere che Navarra si sia accordato per una lista comune con Fava, espressione diretta delle politiche governative a guida Pd, ci dispiace ma noi rimaniamo coerentemente sulle nostre posizioni.
Rigettiamo ogni tentativo di ricostruire il centrosinistra che giudichiamo fallimentare e sbagliato.
Chiediamo a tutti e tutte coloro che hanno partecipato all’iniziale percorso di mostrare coerenza e confermiamo la volontà di lavorare con tutte le forze comuniste e antagoniste presenti nella società per rilanciare la lotta per il cambiamento in Sicilia.
Antonio Bertuccelli, segretario regionale Pci Sicilia