“Sarà belliissima, certamente. Ma senza le facce dei soliti politicanti, in perenne e vergognosa lite per poltrone e strapuntini, con i problemi dei siciliani lasciati sempre sullo sfondo. Noi tiriamo per la nostra strada e continuiamo a lavorare per il ‘primo governo dei cittadini’: la squadra è quasi pronta. Prestissimo renderemo pubblico il nome del primo assessore”.
Così il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri.
“Da giorni – dice- sui giornali non si fa altro che parlare di accordi, cambi di casacche, assessorati, posti sicuri nel listino del presidente, sia a destra che a sinistra: il sipario sulle prossime elezioni non si è nemmeno alzato è già vanno in scenda le solite vergognose risse che hanno caratterizzato i 5 anni del disastrato e disastroso governo Crocetta. Non ci vuole la palla di vetro per profetizzare che se dovesse vincere la partitocrazia non cambierà assolutamente nulla per i siciliani, se non in peggio. Nella malaugurata ipotesi che non dovessimo vincere noi, chi sarà eletto dovrà rispondere agi interessi dei tantissimi sponsor che lo hanno portato alla vittoria e difficilmente questi coincideranno con quelli dei cittadini. Noi rispondiamo solo a loro”
“Tra i candidati alla presidenza – continua Cancelleri – non ci sarà Crocetta, ma ci saranno lo stesso tante croci sulla strada dei siciliani, La foto della conferenza stampa all’Ars di qualche giorno fa in questo caso è emblematica: chi ha distrutto la Scilia punta a riprenderne la guida e pretende pure di essere la speranza dei siciliani. Non mi stancherò mai di dirlo, il 5 novembre sarà un referendum: o noi o loro”.
“Noi – continua Cancelleri – andiamo avanti per la nostra strada. Mentre gli altri litigano, noi operiamo. Continuo ad incontrare professionisti ed esperti per costruire la nosra giunta. È già quasi completa, manca ancora qualche tassello;la ufficializzeremo per intero prima del 5 novembre. Lo facciano anche gli altri, sempre che la coperta degli incarichi, a fuira di tirarla a destra e a manca, non gli si rompa tra le mani”