Cesv Messina, sulla questione incendi il volontariato si muove per la prevenzione

Educazione, controllo, programmazione, rete: il mondo del volontariato messinese si muove “al di là” dell’emergenza incendi, perché, appunto, prevenire è meglio che curare.
“Le associazioni di volontari – Santi Mondello, presidente del Cesv Messina – pur se differenti l’una dall’altra, hanno nel loro dna la volontà di mettere insieme le forze per affrontare e risolvere i problemi. Un approccio che diventa volontà consapevole di intervenire ‘prima’ che il problema insorga o diventi grave, e ‘affinché’ non insorga o diventi grave. Si tratta, in ultima analisi, di ampliare il proprio impegno ‘fin dove’ c’è la necessità che ciò accada. Per queste ragioni, già il giorno dopo l’ultimo incendio della terribile estate di quest’anno, che li ha visti in prima linea in tutte le situazioni emergenziali che si sono verificate, le organizzazioni e i volontari non si sono dati pausa e si sono messi al lavoro per individuare nuove e sempre più efficaci strategie di intervento. Un modo, anche questo, di essere volontari ‘365 giorni l’anno’, che a noi del Cesv sembra particolarmente meritevole di sostegno e promozione”.
“Come in molte questioni ecologiche, anche la questione incendi si combatte in campo culturale prima che in campo ambientale”, sottolinea Cinzia Oliva, presidente di Legambiente Messina. “In Sicilia, il fuoco rigenera la terra per l’uso agricolo e in generale restituisce nuovi territori all’uso antropico (per esempio il pascolo) e il suo periodico passaggio è considerato normale e consueto. Tutto ciò sembra diventare un problema solo quando minaccia la ‘mia casa’ o ‘la strada che porta a casa mia’. Siamo abituati a convivere con i paesaggi degradati dal fuoco (garighe, steppe, paesaggi desertici), con i quali ormai si identifica la Sicilia che invece un tempo era totalmente alberata! Legambiente vuole lavorare affinché diventi senso comune l’enorme danno ambientale provocato dal fuoco e diventi davvero diffusa la coscienza dell’antincendio”.
“Una considerazione sicuramente da fare è chiedersi come una Città come Messina abbia potuto permettere che ben quattro moduli antincendio, precedentemente assegnati alle Associazioni di volontariato e che avevano espletato per anni la campagna di spegnimento ed avvistamento incendi, venissero restituiti nell’indifferenza totale nonostante il grido d’allarme lanciato a suo tempo”, aggiunge Massimo Minutoli, coordinatore della Consulta di Protezione civile. “A queste domande il volontariato sta ancora attendendo risposta, ed è significativo anche questo. Bisognerebbe inoltre che la politica analizzasse e affrontasse la questione dei forestali in maniera seria e non soltanto in maniera populistica e demagogica. E’ davvero impensabile che migliaia di ettari di bosco e di vegetazione vadano in fumo per mano dell’uomo, si dell’uomo: l’autocombustione non può avere questa frequenza e questa modalità di innesco”.
“Il Comune di Messina – racconta Minutoli a proposito dell’estate appena trascorsa – aveva predisposto, di concerto con la Consulta Comunale di Protezione Civile, una campagna avvistamento incendi in quanto, non possedendo mezzi antincendio idonei non poteva garantire altro supporto agli organi preposti allo spegnimento. A causa di ritardi burocratici, il servizio, programmato per essere avviato a partire dal 15 giugno, è stato avviato un mese dopo. Sicuramente è stato fino ad oggi un deterrente per i piromani, gli incendi che si sono verificati con una certa frequenza nel periodo sono diminuiti, ma, purtroppo, non sono cessati.
“Subito dopo l’ultimo incendio – aggiunge Oliva – abbiamo sottoscritto, insieme ad altre associazioni e privati cittadini, un esposto contro ignoti alla Procura della Repubblica per presunti interessi mafiosi. Quindi, Legambiente Messina ha cercato di attivare una rete territoriale di cittadini e associazioni che, in coordinamento con l’amministrazione e le istituzioni, cercasse di proporre soluzioni concrete per i disastri in atto e per evitarne in futuro. Da noi consultati, Forestale e Orto Botanico hanno posto molti limiti ad interventi di messa a dimora di piante su vasta scala, quindi adesso stiamo valutando (di concerto con il Comune) gli interventi possibili”.
E infatti il volontariato ha creato una rete “informale, spontanea e auto-organizzata” proprio sulla questione incendi. Ne fanno parte, fino a oggi, Legambiente Messina, Italia Nostra Messina, Banca del Tempo Zancle Solidale, Associazione Mediterranea per la Natura (MAN), Agesci, CEA Messina, Associazione Consumatori Utenti (ACU), V circoscrizione di Messina, movimento Cambiamo Messina dal Basso. “L’obiettivo che la rete si propone è l’elaborazione di un progetto condiviso attorno al quale (non appena sarà definito) c’è l’intenzione di organizzare un crowdfunding”.
“Un programma di controllo del territorio concertato anche con i semplici cittadini che si muovono lungo i versanti dei nostri monti – conclude Minutoli – diventerebbero un servizio completo di prevenzione, segnalazione e controllo del territorio. Basti pensare quante persone tra gli amanti dello sport (trekking, ciclocross, enduro, ambientalisti, animalisti, raccoglitori di funghi etc) si aggirano per immaginare l’occhio presente quanto possa essere efficace. Sarebbe quindi necessario lanciare, oltre alla Campagna avvistamento incendi della Protezione Civile, una vera e propria campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i cittadini per difendere tutti insieme i nostri territori”.
Una campagna di educazione e sensibilizzazione (a partire dai giovani) e il potenziamento del controllo del territorio, con più mezzi e più volontari, gli fa eco Oliva in conclusione, “sono necessari. E altrettanto necessarie sono le politiche del territorio su manutenzioni e controlli sullo sfruttamento successivo delle zone incendiate: la legge c’è ma l’anarchia dilaga”.