In questi ultimi giorni abbiamo assistito all’avanzamento delle destre, sorrette da partiti che si rifanno alla dicitura "popolare" oppure "di centro": Repubblica Ceca, Austria, Argentina, Giappone, Germania, hanno seguito Francia, Italia, Brasile, Gran Bretagna, il Nord Europa in generale, Spagna, ecc. Nella Ue solo il Portogallo segue con un parlamento che comprende il Partito Comunista al governo. Parlamenti UE e non, che sono stati conquistati con leggi elettorali che fanno si che votino un avente diritto su tre. Parlamenti che esprimono premier che sono le braccia lunghe delle banche e della borghesia delle multinazionali che comanda il mondo. Tutti hanno o stanno eseguendo gli ordini impartiti dalla grande finanza: privatizzazioni, licenziamenti di massa, aumento delle spese militari e delle missioni di guerra, destruindustrializzazione, abbassamento dei diritti dei lavoratori e dei pensionati con aumento dell’età pensionabile.
Però di contraltare, in questi giorni stiamo assistendo alle solite manfrine degli eletti all’estero che girano le parrocchie, -mai parola è più vera visto il ruolo predominante delle associazioni cattoliche- per predicare il verbo del Mercato agli expat con promesse che sicuramente non potranno mantenere. Per quanto possa cambiare la legge elettorale per l’estero noi comunisti rimaniamo molto scettici che possano cambiare le cose per gli expat, se non si cambia il sistema che li penalizza. I nostri candidati, se ci saranno, percepiranno solo ed esclusivamente lo stipendio base di un operaio in caso di elezione. Perché noi siamo contro il reddito di cittadinanza che esalta il lavoro nero, ma per uno stipendio uguale per tutti.
Il segretario della federazione straniera
Massimo Mauro
www.partitocomunistaineuropa.eu