di Roberto Gugliotta
Messina, il precariato dà alla testa. Scandali, tangenti, “amministrazioni balneari”: una crisi politica senza precedenti. Uno scenario di degrado, furbizia, servilismo e complicità fa da cornice al film Terra Nera del regista Salvo D’Angelo – produzione Giaguaro film. Una Messina bulli & pupe dove la criminalità tiene banco. Ancora una volta tra ricchi e poveri c’è un abisso: chi l’avrebbe mai detto? Noi certamente no, e neppure i protagonisti di Terra Nera. Attori per hobby sì ma pieni di emozioni: nelle loro recita provano a far comprendere al pubblico che un giorno avremmo esportato male piuttosto che bene. La mafia è una roba zozza, ti rende schiavo, complice, assassino. E come capita ai protagonisti del film, una volta messo piede e compiuto il crimine è arduo scappare da quella morsa criminale. La prima di Terra Nera al cinema Apollo ha riempito la sala di giovani studenti, anziani, famiglie e bambini. Tra i presenti pure io: partecipanti con loro alla prima per affetto, stima e riconoscenza per questo territorio. Perché qui a Messina ci sono belle persone e belle risorse. Noi non molliamo mai. Neppure un centimetro in prima linea contro la mafia. Le nostre antenne di cittadini ci dicono che qui non tutto è marcio. D’accordo ci sono i boss, i mezzi criminali, i lobbisti che fanno i loro affari nel settore dell’economia e della finanza: ma è anche un problema di case, di povertà e di politiche sociali. Ecco Terra Nera ha come obiettivo svegliare le nostre coscienze. Ci sono persone semplici che dicono No ogni giorno al male senza per questo finire in prima pagina o al Parlamento. Lo fanno per dignità e onestà non per una comoda poltrona. Si lotta, si cade, ci si rialza. Come il film ci svela siamo tutti fragili e piccoli, ma metterci in gioco significa vincere: la sconfitta più grande è vivere senza un briciolo di dignità. Terra Nera.